Storia, territorio, stile: a distinguere un’azienda vitivinicola dalle altre è la personale interpretazione di questi tre elementi portanti e la versione de Il Conte Villa Prandone nell’ascolano, da tre generazioni, racconta di un territorio ancora poco noto ma di grande valore per l’enologia italiana e spicca per l’elegante sincerità.
Dagli anni ’50 la famiglia De Angelis segue l’intera filiera dell’azienda familiare, situata a Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche: dalle radici al calice, costruendo nel tempo un brand solido per continuità e qualità. Anche il rispetto per l’ambiente e la correttezza dei processi è un’eredità raccolta dalla cultura della mezzadria, per cui la terra era un bene vitale e prezioso, da mantenere tale per i figli.
Nei vini de Il Conte Villa Prandone non c’è ostentazione né opulenza, le durezze antiche sono state smussate, lasciando posto a tratti tanto raffinati quanto potenti.
75 anni di vigne e di vini
L’azienda agricola Il Conte Villa Prandone ha radici profonde nella realtà vitivinicola marchigiana e nella storia della famiglia protagonista. Tutto ha inizio negli anni ’50 del secolo scorso nei dintorni del borgo di Monteprandone, nell’ascolano. Lungo Contrada Collenavicchio, Amilcare De Angelis mette a dimora sette ettari di vigneto in mezzadria; la vigna, in un primo momento, si connota come una risorsa primaria per il sostentamento della famiglia, che col tempo investe sempre di più nell’uva dando forma all’azienda.
Nel 1988 il figlio Marino rileva l’attività, registrandola con l’attuale nome Il Conte Villa Prandone, un omaggio al capostipite della famiglia, soprannominato “Lu Kont”, ‘”l conte” in dialetto marchigiano. Si racconta, infatti, che Amilcare discendesse da una famiglia di conti proprietari terrieri che andò poi a scomparire a seguito di varie guerre e divisioni.
L’amore per la campagna, la passione per il lavoro in vigna e in cantina attraversano le generazioni fino a coinvolgere i figli di Marino, che oggi affiancano il padre nella gestione aziendale: Walter e Samuel curano il vigneto, Emmanuel svolge il ruolo di enologo e responsabile commerciale mentre Marina è responsabile amministrativa.
Una storia di terra, vento e radici
La leggenda narra di un Cavalier Prandone (o Brandone) fedele a Carlo Magno che nel IX secolo si fermò nel borgo per erigere un castello dal quale dominare la zona circostante, dal mare Adriatico ai monti Sibillini. Qui si dispiega il giardino dell’azienda agricola, nel cuore del Piceno, dove s’incontrano le brezze marine, lo scirocco da sud-est e le correnti montane. Il peculiare microclima, vivacizzato da escursioni termiche stagionali e tra notte e dì, aiuta a mantenere le uve sane, oltre ad arricchirne il corredo aromatico. Il terreno è argilloso-calcareo di medio impasto, prezioso nel donare ai vini colore, struttura e tenore alcolico.
La tenuta de Il Conte Villa Prandone conta 50 ettari vitati, di cui 15 in affitto. Il vigneto più vecchio ha cinquant’anni mentre il più giovane tre, con un’età media di trent’anni. Le viti si trovano tra i 150 e i 200m s.l.m., prevalentemente esposte a sud-ovest, allevate con sistema a spalliera, guyot e cordone speronato in filari distanziati gli uni dagli altri tra i 60cm e il metro.
I terreni sono approcciati secondo tecniche di viticoltura a basso impatto ambientale, perseguendo il duplice fine di tutela del luogo e di garanzia di qualità del prodotto finale. Per tale motivo le rese sono ridotte a 60 o 90 quintali per ettaro, grazie al diradamento e alla vendemmia selettiva. I vitigni scelti sono per lo più autoctoni: pecorino e passerina per i bianchi, montepulciano e sangiovese per i rossi. Completano il vigneto piccoli appezzamenti di merlot, lacrima, tannat, trebbiano, malvasia, sauvignon e chardonnay.
Le cantine per la vinificazione e l’invecchiamento si trovano 7 metri sotto la superficie, dove il buio naturale, la temperatura costante, il giusto grado di umidità e le vibrazioni permettono al vino di affinare nel modo più genuino possibile. Nel 2003 durante i lavori di ristrutturazione è stata costruita una sala di degustazione per l’accoglienza degli enoturisti in azienda, chiamata la Barricaia.
Uno stile dettato da lungimiranza e sensibilità
La filosofia produttiva dell’azienda deriva dalla mezzadria ed è basata sulle tradizioni tramandate da tre generazioni che da sempre sostengono una seria politica di qualità e sostenibilità ambientale. Le pratiche adottate mirano alla tutela dell’ecosistema attraverso la cura idrogeologica dei terreni e la salvaguardia delle biodiversità, preservando la flora e la fauna autoctone. In vigna, infatti, non si utilizzano pesticidi chimici di sintesi e non si pratica il diserbo. Ugualmente, in cantina si segue un percorso virtuoso di riutilizzo dei materiali di scarto e una conversione graduale all’autoconsumo elettrico grazie all’impianto fotovoltaico.
Ma la cura per il territorio e la crescita della denominazione non possono essere appannaggio del singolo: richiedono un impegno collettivo e ramificato e la mobilitazione delle nuove generazioni. Per tale motivo, Il Conte Villa Prandone collabora attivamente con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, proponendo programmi di formazione per laureandi e neo-laureati. I giovani professionisti condividono così conoscenze, tecniche di viticoltura e propongono soluzioni agronomiche creative, concorrendo alla crescita di valore del settore vitivinicolo marchigiano.
L’impegno per il territorio de Il Conte Villa Prandone non si esaurisce in vigna spingendosi oltre il settore produttivo di appartenenza. L’azienda difatti ospita iniziative culturali, mostre di artisti locali ed eventi gastronomici con chef o produttori tipici.
Dal 1988 a oggi la famiglia De Angelis ha plasmato il proprio stile produttivo alla ricerca del miglior bilanciamento tra identità del frutto e piacevolezza di beva, tra la potenza di cui la terra è intrisa e l’eleganza di cui può essere portavoce. Le materie prime sono l’argilla e il calcare del terreno, preziosi nel donare ai vini colore, struttura, buona acidità e tenore alcolico, in particolare ai rossi. Nel gioco di equilibri che oscilla tra l’assecondare e il domare il terroir, le tecniche adottate in cantina prevedono lunghe macerazioni sulle bucce e l’uso di fecce nobili per la conservazione e la maturazione dei vini. Ogni operazione è controllata e ponderata al millimetro, per garantire la qualità del prodotto finale.
Il Conte Villa Prandone produce circa 250.000 bottiglie l’anno, divise tra Linea Premium e Linea Terra. La prima si compone di vini rossi e bianchi ottenuti da vigneti con caratteristiche di spessore, dove è evidente l’influenza della mano del produttore ma soprattutto dell’esposizione ideale e di un microclima unico. Nella Linea Terra, oltre ai bianchi e ai rossi, trovano spazio i vini rosati e tutti condividono il profondo radicamento nella tradizione agricola del Piceno, fatta di profumi e godibilità di sorso.
Tra i primi ambasciatori de Il Conte Villa Prandone troviamo Lu Kont Marche Rosso I.G.P., Montepulciano di grande struttura prodotto in 3.000 esemplari, che affina in barriques di rovere per circa 15 mesi, per poi trascorrere 12 mesi in vasca di cemento e almeno 6 in bottiglia. Lu Kont conquista grazie ai sentori di liquirizia e frutti di bosco, la pienezza di sorso e la completezza, per un vino dal potenziale d’invecchiamento che raggiunge i trent’anni. Marinus Rosso Piceno Superiore D.O.P. nasce da uve rosse selezionate di varietà Montepulciano e Sangiovese. Al naso si distingue per i sentori di piccoli frutti rossi, al palato dimostra un ottimo corpo, sapido e lungo, e una leggera tannicità, per un vino incluso nella top 100 del 2020 di Wine Spectator. Belva di Terra è uno degli ultimi arrivati in casa Il Conte Villa Prandone, presentato ad aprile 2023: nasce da uve sauvignon blanc, varietà che dona peculiari e raffinate note aromatiche, e da una contenuta percentuale di Pecorino, che conferisce maggiore complessità e una piacevole freschezza. Il vino si presenta di grande spessore, contraddistinto da sentori complessi e fruttati, portati ad arricchirsi dopo uno o due anni in bottiglia. Navicchio Offida Pecorino D.O.C.G., da vitigni autoctoni di Pecorino, prevede una breve macerazione con le bucce, vinificazione e affinamento in cemento e anfora, per un naso intenso e complesso che ricorda gli agrumi, le spezie, i canditi e la crosta di pane.
I vini de Il Conte Villa Prandone rivelano una naturale predisposizione gastronomica, giocando con i numerosi e ricchi sapori della cucina mediterranea. Antipasti e pesci delicati si abbinano all’Aurato Falerio Pecorino D.O.C. o al Passerina Spumante Emmanuel Maria, il cui nome è un omaggio al primogenito della quarta generazione De Angelis. Le zuppe di pesce più strutturate e le carni bianche, invece, si accordano con vini più strutturati come il Navicchio o il Cavaceppo Offida Passerina D.O.C.G. Il Marche Sangiovese I.G.P. Donello e il Conterosso D.O.P. da uve Sangiovese e Montepulciano affiancano gli arrosti più saporiti. Infine, per le carni rosse e la selvaggina sono perfetti il Marinus e lo Zipolo, blend di Montepulciano, Sangiovese, e Merlot prodotto solo nelle annate migliori e in quantità estremamente limitate.