Bormio, capoluogo dell’Alta Valtellina, è una località della provincia di Sondrio conosciuta soprattutto per essere stata per anni sede di gare impegnative di Coppa del Mondo di sci alpino, ha anche un altro scrigno di particolare fascino, i suoi Bagni Vecchi.
Bormio è infatti anche un punto di riferimento per chi è alla ricerca di un benessere psico-fisico da associare ad altri piaceri, analogo a quello delle montagne o del palato.
Qualche chilometro fuori città, infatti, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, c’è la struttura termale dei Bagni Vecchi, “magica” e affascinante, con un alberghetto romantico pieno di stile, che ha ospitato nell’800 anche la corte imperiale austro-ungarica e molti personaggi di rilievo dell’epoca, dal quale si accede alle grotte nelle quali sgorgano le acque termali calde e fredde, giochi d’acqua, saune, bagni turchi, idromassaggi ed una panoramica piscina esterna di acqua calda a 37-40°, assolutamente spettacolare soprattutto in inverno, quando nevica.
Bagni Vecchi di Bormio, conosciuti fin dall’epoca romana
Conosciuti fin dall’epoca romana, citati da Plinio il Vecchio nel suo trattato “Naturalis Historia”, i Bagni Vecchi di Bormio sono all’interno e all’esterno di un hotel ottimamente integrato nell’ambiente alpino che lo circonda; la struttura dispone di 36 camere tra cui 2 suite arredate con mobili d’epoca dalle quali si gode una vista mozzafiato sulle Alpi circostanti la conca di Bormio e sulla mitica pista Stelvio.
A 1420 metri di altitudine, la struttura, trasformata in albergo nel 1826, dopo l’apertura della strada dello Stelvio, sorge nel luogo dove già in epoca romana si trovava l’antico “Hospitium balneorum” e in epoca medioevale uno “xenodochio”, ospizio gratuito per pellegrini, mercanti e viandanti che percorrevano la via verso il Tirolo, rappresentando per molti un punto di riferimento per ristorare il corpo e la mente dalla stanchezza del viaggio immergendosi nelle sue acque sulfuree.
Per accedere alla struttura termale, per assaporare il piacere e il relax che offrono le grotte, soprattutto dopo una bella giornata di sci in inverno o una lunga escursione nelle altre stagioni, si passa dall’omonimo hotel, dove comunque non è necessario essere alloggiati, anche se l’ospitalità che questo e il vicino Grand Hotel, sede dei Bagni Nuovi, sono esperienze più che gradevoli e comprendono l’accesso ad entrambi i centri termali.
Il percorso termale dei Bagni Vecchi è suddiviso in sei parti: rilassante, rigenerante, disintossicante, disintossicante in grotta, tonificante e di rinascita, comprendendo i Bagni Romani, i Bagni dell’ Arciduchessa, la Grotta Sudatoria, i Bagni Medioevali, i Bagni Imperiali e la Vasca panoramica all’ aperto.
Il tuffo nella storia comincia dalla “Vasca Plinio il Vecchio”, prosegue nella “Vasca Cassiodoro” prima di affrontare la “Vasca dell’Arciduchessa”, una grande vasca in legno all’aperto nel solarium dove la nobildonna austriaca soleva trascorrere molte giornate nei suoi soggiorni estivi a Bormio.
Bagni Vecchi di Bormio, frequentati dai reali
La grande tinozza le fu riservata in esclusiva fino al 1859; l’Arciduchessa d’Austria amava infatti immergersi nella sua vasca perchè la qualità delle acque favorivano la completa rigenerazione dell’epidermide rendendo la pelle più elastica e liscia.
L’ottocentesca grotta sudatoria di San Martino è invece un bagno turco naturale, formato da due lunghe gallerie scavate nella roccia; la prima è suddivisa nel “Tepidarium”; “Laconicum”, dove si suda in abbondanza grazie ad una temperatura che raggiunge i 48° e un’umidità del 95% e “Frigidarium”, dove il corpo accaldato viene sottoposto ad una impressionante ”secchiata” di acqua gelata.
Il percorso disintossicante prosegue con le diverse saune, tra cui la “Teodolinda” una bio-sauna panoramica con musicoterapia, dedicata alla regina dei Longobardi, che fece sostò ai Bagni di Bormio; la “Leonardo Da Vinci”, il quale fu ospite dei Bagni Vecchi nel 1493, in Valtellina per un sopralluogo idraulico sul bacino dell’Adda, che comprende due stube termali in legno; la “Ludovico il Moro” due saune secche finlandesi a diversa temperatura, oltre ad altre interessanti zone di relax con aromi naturali.
I Bagni Imperiali comprendono un percorso tonificante, dove si alternano servizi termali con momenti di relax in accoglienti salette panoramiche; una vasca relax con musicoterapia subacquea e cromoterapia; un bagno tonificante sotto tre cascate d’acqua calda a differente intensità, intitolata a Giuseppe Garibaldi che fu ospite dei Bagni Vecchi nel 1859; la vasca Ferdinandea, con idromassaggi orizzontali, dedicata all’Imperatore Ferdinando d’Austria che soggiornò ai Bagni Vecchi nel 1838; due vasche idromassaggio a pressione forzata verticale dedicate al re d’Italia Vittorio Emanuele III, che scese ai Bagni nel 1917 quando accorse sul vicino fronte di guerra per visitare le truppe.
La seconda, il “Calidarium”, è invece una galleria nel cuore della montagna invasa da acqua calda appena sgorgata dalla sorgente.
Piscina esterna panoramica a picco sulla rupe per un dolce bagno antistress, immersi piacevolmente in acque calde spaziando sulla Magnifica Terra dall’alto della rocca dei Bagni.
Bagni Vecchi di Bormio, sia d’estate che d’inverno
Il percorso termale termina con una panoramica piscina esterna di acqua calda a 37-40°, assolutamente spettacolare soprattutto in inverno, quando nevica; la piscina, utilizzabile tutto l’anno, è arricchita da numerosi getti d’acqua calda che sono in pratica idromassaggi forzati, alimentati tramite un’antica canalina in legno ai bordi della piscina.
Al termine de percorso benessere, dopo la sosta nelle sale relax e sudatorie, per chi lo desidera è possibile sottoporsi, previa prenotazione, ad un massaggio rigenerante e tonificante al corpo e al viso
Ma il centro termale, oltre al benessere del corpo e della mente, non trascura anche quello del palato; nella struttura è situata l’Antica Osteria Belvedere che propone, in un’atmosfera romantica e suggestiva, i piatti della migliore tradizione valtellinese mentre nel poco distante ristorante del Grand Hotel Bagni Nuovi, in un grande ambiente luminoso pieno di stucchi e decorazioni, il cui nome “Salone dei Balli” richiama le feste ottocentesche della corte asburgica, vengono serviti anche quelli della gastronomia italiana e internazionale, preparati dallo chef Gabriele Santelli, abbinati ai grandi vini Nebbiolo dell’enologia valtellinese ed un centinaio delle migliori etichette attentamente selezionate.