Rendere le stazioni un valore aggiunto del tessuto sociale grazie alla loro capillare presenza sul territorio nazionale, convertendole in centri multiservizi per cittadini e comunità locali.
È questo l’obiettivo di Stazioni del Territorio, un progetto promosso dalle società del Gruppo FS e rivolto agli scali ferroviari dei comuni con meno di 15 mila abitanti. L’iniziativa mira a trasformare le stazioni in centri polifunzionali – utilizzando fabbricati, con spazi disponibili, e aree esterne in disuso – da mettere a disposizione della cittadinanza con l’inserimento di servizi polivalenti e di pubblica utilità.
Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi nella sede del Gruppo FS alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dei vertici del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e di RFI rappresentati da Luigi Ferraris (AD del Gruppo FS) e Gianpiero Strisciuglio (AD e Direttore Generale di RFI).
Presenti anche Guido Castelli Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 , Veronica Nicotra Segretario Generale Anci e Giovanni Orsina, Direttore Luiss School of Government e Condirettore Luiss Policy Observatory .
Cinque le stazioni pilota
Stazioni del Territorio coinvolgerà 20 scali in tutta Italia e ha già preso il via in cinque stazioni pilota, situate nelle quattro regioni del Centro Italia pesantemente interessate dagli eventi sismici del 2009 e 2016: Popoli-Vittorito, sulla ferrovia Roma Pescara, Urbisaglia-Sforzacosta e Matelica , entrambe sulla linea Civitanova Marche Fabriano, in provincia di Macerta, sono in fase di completamento, mentre Antrodoco Centro, linea Terni Sulmona, in provincia di Rieti, e Baiano di Spoleto, in provincia di Perugia, sulla ferrovia Roma Ancona, sono attualmente interessate dagli interventi che si concluderanno nel 2025. Per ogni stazione sono state ascoltate le esigenze espresse dal territorio ed inseriti i servizi e le funzioni richieste, dagli ambulatori medici alla farmacia, dalle postazioni di lavoro con prese elettriche agli Amazon Locker.
Le altre 15 stazioni che saranno trasformate in centri multiservizi
Le altre stazioni coinvolte nel progetto di trasformazione sono: Sesto Calende (Varese), Arona (Novara), Gemona del Friuli (Udine), Camogli (Genova), Diano Marina (Imperia), Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piazza al Serchio (Lucca), Loreto (Ancona), S. Gavino Monreale (Sud Sardegna), Golfo Aranci (Sassari), Tropea (Vibo Valentia), Maratea (Potenza), Cesano di Roma (Roma), Sant’Agata di Militello (Messina), San Marcellino – Frigano (Caserta).
I criteri per la selezione delle stazioni sono stati i seguenti: Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, copertura della rete internet, disponibilità di spazi adeguati all’inserimento dei servizi, con servizio viaggiatori attivo, e situate prevalentemente in contesti urbanizzati. I servizi presenti in stazione sono stati oggetto di accordi sottoscritti dal Gruppo FS Italiane con: Amazon Locker, Associazione Nazionale Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), Federfarma e Sport e Salute.
L’iniziativa prevede anche l’interlocuzione con Infratel Italia che, in stretto coordinamento con i comuni, è a disposizione per portare la connessione WIFI gratuita all’interno delle stazioni ferroviarie.
Piccole Stazioni: un tempo nuovo per i borghi
Secondo lo studio “Piccole Stazioni: un tempo nuovo per i borghi” realizzato dal Policy Observatory della Luiss School of Government in collaborazione con il Gruppo FS è emerso infatti che il 78% degli intervistati ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città, di particolare interesse che il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni abbia valutato la possibilità di vivere in un borgo.
Questa tendenza, tuttavia, secondo il Policy Observatory si scontra con alcune sfide, come l’accesso ai servizi, la connettività e le opportunità di lavoro. Il progetto Stazioni del Territorio si propone quindi come un ponte verso la realizzazione di questa aspirazione, offrendo alle stazioni ferroviarie non solo una rinnovata centralità ma anche un cambio di visione: da semplici snodi ferroviari a hub di servizi, cultura e coesione sociale per le rispettive comunità locali.
Foto utilizzate: Photo credit Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane