Si è tenuto un mese fa l’annuale Concorso Internazionale Grenaches du Monde, ideato dal Consiglio Interprofessionale dei Vini del Roussillon (CIVR), l’unico evento che riunisce tutti gli amanti della Grenache nel mondo, giunto alla sua settima edizione.
Quello d’oltralpe è un concorso annuale aperto a tutti i vini con indicazione geografica, composti principalmente o esclusivamente da Grenache, senza limitazioni di colore, origine o nazionalità.
Le uve Grenache sono note anche con i nomi di Garnacha in Spagna, Garnatxa in Catalonia, Cannonau in Sardegna, Tai Rosso nel Veneto, Gamay in Umbria, Granaccia in Liguria, Alicante nella costa della Toscana e Bordò nelle Marche.
Quest’anno il concorso è tornato a Perpignan, Città Europea del Vino, dopo le edizioni del 2016 in Aragona, 2017 in Sardegna e 2018 in Catalogna.
Grenaches du Monde, gli obiettivi del concorso
Il concorso, nato nel 2013, intende favorire la promozione di vini di qualità provenienti da tutte le varietà del vitigno grenache; incoraggiare la produzione di grenache e incentivarne il consumo a livello internazionale; divulgare e promuovere le caratteristiche di questo vino al grande pubblico di tutto il mondo ed aiutare il consumatore a distinguere i migliori vini di grenache tra tutti quelli prodotti nel mondo grazie a un marchio di qualità, un criterio di selezione e di fiducia di fronte a una produzione sempre più complessa.
Grenaches du Monde: i numeri dell’edizione 2019
869 i vini provenienti da sei nazioni differenti, Francia, Spagna, Italia, Stati Uniti, Cile e Sudafrica.
La Spagna continua ad occupare la prima posizione con 437 vini presentati, delle sue varie regioni; 262 sono stati i vini francesi, un 60% in più della edizione precedente; 165 i vini italiani; l’Italia occupa tradizionalmente la 3ª posizione nella lista dei paesi partecipanti.
Due le categorie di vini premiati: Grenache in purezza (>85% Grenache) e assemblaggio (>51% Grenache); con quasi 185.000 ettari vitati in tutto il mondo, la Grenache rappresenta il 4% delle varietà di uva del pianeta, ciò che la rende la settima varietà di uva più coltivata.
Con il 51% di superficie nel sud della Francia, la Grenache rappresenta il 31% della superficie vitata del Roussillon.
Adattandosi a tutti i vari terroir, si vinifica in bianco, rosso e rosato, ed è la varietà di uva regina per la produzione di Vini Dolci Naturali, spesso in assemblaggio con il Macabeo. I vini “rancios” secchi sono i veri tesori del Roussillon e si producono anche con la Grenache.
La Grenache a bacca rossa si trova in 4 denominazioni di origine “Vini Dolci Naturali” (Banyuls, Banyuls Grand Cru, Maury y Rivesaltes), 9 denominazioni di origine di vini secchi (Collioure, Côtes du Roussillon, Côtes du Roussillon Villages e nomi di paesi e città di Côtes du Roussillon, y Maury secchi), e 2 IGP (Côtes Catalanes y Côte Vermeille). Le Grenache gris e blanc, precedentemente riservate alla produzione di vini dolci naturali, apportano ora il loro carattere ai vini Bianchi della regione.
Una quarta varietà di uva, derivata dalla Grenache rossa, si trova anch’essa nel Roussillon: el Lledoner Pelut ED è più o meno simile alla sua cugina Grenache rossa, sia per le sue caratteristiche e attitudini, che per caratteristiche organolettiche.
Grenaches du Monde,l’Italia sul podio
La manifestazione si è conclusa con la comunicazione dei vini premiati durante la grande e riuscitissima festa della Nuit des Grenaches du Monde, tenutasi nella bellissima e ampia sala del Palais des Congres di Perpignan.
All’evento erano presenti tutti i vini in concorso, con la possibilità di poter degustare le varie tipologie e di abbinarle ai dodici piatti salati e dolci preparati dagli Chef dell’associazione “Toques Blanches” del Roussillon.
Su 869 vini partecipanti sono state assegnate 272 medaglie delle quali 177 d’oro e 95 d’argento; la Spagna ne ha portate a casa 141; la Francia 86; l’Italia 43, il Sudafrica e gli Stati Uniti una a testa.
Tripletta di medaglie per il Consorzio Tutela Vini Trasimeno; la giuria internazionale ha assegnato l’oro ai vini C’osa 2017 di Madrevite, premiato per il secondo anno consecutivo, e Òscano 2017 dell’azienda agraria Carini; la cantina Duca della Corgna si è invece aggiudicata la medaglia d’argento con il suo Divina Villa Riserva 2015.