di Leonardo Felician
Festa grande a Carloforte: con una degna cornice di pubblico, di operatori e di abitanti del luogo si è conclusa la 20ª edizione del Girotonno, l’azzeccata manifestazione di inizio estate che lancia la stagione turistica in quest’isola della Sardegna sud occidentale.
È il Giappone, premiato dal sindaco Stefano Rombi, che si è laureato campione del mondo in questa kermesse internazionale che coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina del tonno, giornalisti ed esperti della gastronomia mediterranea che per quattro intensi giorni, dal 30 maggio al 2 giugno, ha trasformato Carloforte, nell’isola di San Pietro, nella “Capitale del tonno di qualità”, cioè il “tonno da corsa” che viene pescato nella omonima tonnara dell’isola diretta dall’imprenditore Giuliano Greco.
La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Carloforte in collaborazione con l’agenzia Feedback, che segue il progetto sin dalle sue origini, con il sostegno della Regione Sardegna – Assessorato del turismo, artigianato e commercio e degli sponsor principali Delcomar, Piam Tonnare e Fondazione di Sardegna.
La giuria tecnica, presieduta dall’autorevole conduttore televisivo Roberto Giacobbo, ha avuto il suo bel daffare insieme alla giuria popolare di oltre 150 partecipanti che hanno assaggiato i piatti, per mettere in fila le sei nazioni che hanno preso parte alla gara.
Alle spalle del Giappone si è classificato il Brasile, mentre il terzo posto è stato appannaggio della Palestina. Hanno partecipato alla fase eliminatoria, senza entrare in finale, ma con pieno merito e alto apprezzamento delle giurie, separati solo da pochi centesimi di voto, anche Israele, Grecia, nonché l’Italia vincitrice della sfida dell’anno precedente.
La scelta di Carloforte non è certo casuale, ma segue una lunga e storica tradizione di pesca: nelle sue acque cristalline passano da sempre i branchi di tonni che si muovono nel Mediterraneo. Il mare che circonda questa terra tra impressionanti scogliere e invitanti calette dà la sua impronta inconfondibile all’isola di San Pietro.
Anche le saline di Carloforte che si trovano a pochi minuti a piedi dal centro del paese fin dalla fondazione dell’abitato nel 1738 diedero impulso all’attività economica, perché la raccolta del sale costituiva una attività su più fasi, dall’estrazione e alla lavorazione, dal trasporto al commercio, dando lavoro a un gran numero di persone così come le attività di pesca e quelle legate all’industria estrattiva che per un secolo ha fatto la fortuna della regione del Sulcis.
Oggi le miniere abbandonate sulla costa sarda che guarda Carloforte sono diventate una notevole alterazione turistica, mentre le attività del piccolo artigianato, della ristorazione e dell’hotellerie hanno fatto crescere l’economia locale. Su Carloforte vanno segnalati due piccoli alberghi di categoria quattro stelle, entrambi sulla riva che guarda il mare il porto, l’hotel Riviera del gruppo Lu’Hotels e lo storico Hieracon a gestione familiare.
Carloforte è un borgo delizioso dove girare senza meta e soprattutto senza fretta perdendosi nelle stradine strette che ricordano i caruggi liguri con piccole case a due piani accostate con facciate colorate di vivaci colori pastello. In alto sopra l’abitato si possono anche ammirare alcuni resti delle mura di cinta che furono innalzate nel primo Ottocento per proteggere il paese dagli attacchi dei corsari.
Tra i vicoli spesso pedonali ingombri di piante e fiori si aprono diverse scalinate: in una di queste si può ammirare uno scorcio caratteristico, l’arco di via Solferino che ricorda le architetture settecentesche. In pieno centro si trova la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo in forme neoclassiche con un campanile di stampo barocco; sulla riva la statua di Carlo Emanuele III ricorda che nel Settecento il re di Sardegna concesse quest’isola all’epoca disabitata ai pescatori liguri che dopo due secoli sulle coste della Tunisia a Tabarka erano stati costretti ad abbandonare le loro attività di pesca nel Mediterraneo: il dialetto locale è ancora di derivazione ligure, più che sarda e il Comune di Carloforte ha ricevuto la cittadinanza onorifica di Genova.
Chi ha tempo troverà interessante il museo dell’artigianato in alto nel borgo e il museo multimediale ricavato da un’antica torre di guardia cilindrica in pietra dove un tempo si trovava l’Osservatorio Astronomico: dalla sua terrazza si dominano le saline e tutto il golfo.