Azione Contro La Fame: <<Nel mondo c’è cibo a sufficienza per tutti ma è indispensabile ripensare i sistemi produttivi alimentari e lavorare per un’equa distribuzione delle risorse>>
La Giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare, che in Italia ricorre il 5 febbraio di ogni anno, è un’occasione per riflettere sul grande paradosso dell’era attuale. Infatti secondo il Rapporto Sofi 2023 sullo stato della nutrizione e della salute alimentare – congiunto di Fao, Unicef, Oms ed altri organismi – nel mondo c’è cibo a sufficienza per tutti, eppure 783 milioni di persone soffrono la fame.
Un’ingiustizia tanto più grave ed inaccettabile se si pensa che, in base ai dati Fao, il cibo perso e sprecato ogni anno a livello globale potrebbe sfamare 1,26 miliardi di persone, ovvero quasi il doppio di quelle che ogni giorno vanno a letto senza cena.
E non si tratta di una realtà lontana, relegata alle aree più remote del globo, ma riguarda anche l’Italia. Nel nostro Paese, infatti, quasi una persona su 10 è povera e non ha accesso ad un’alimentazione adeguata (Dati Istat 2023). Allo stesso tempo, si stima che ogni italiano butti nella spazzatura mezzo chilo di cibo ogni settimana (Waste Watcher 2023).
La fame non è un problema di risorse ma di sistema
<<Nella loro essenzialità, questi numeri parlano chiaro – commenta Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame – la fame non è un problema di scarsità di risorse, ma di sistema. La buona notizia che ne deriva è che questa non è una piaga ineliminabile, ma può essere sconfitta, agendo sulle sue cause strutturali, tra cui figurano anche le disuguaglianze nella distribuzione di risorse a livello globale>> .
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale impegnata a eliminare le cause strutturali e le conseguenze della fame e della malnutrizione infantile nel mondo.
La giornata di prevenzione dello spreco alimentare rappresenta un’occasione importante per sensibilizzare sul tema del cibo e dei sistemi alimentari e per riflettere sull’altra faccia della medaglia, ovvero il cibo che manca.
<<Creare consapevolezza è un primo passo necessario verso il cambiamento – conclude Garroni – che deve investire sia le pratiche individuali che le scelte politiche dei governi. Solo ripensando profondamente i sistemi alimentari globali e lavorando per un’equa distribuzione delle risorse potremo garantire ad ogni persona il diritto a una vita libera dalla fame>>.