È stato inaugurato poche settimane fa il progetto che unisce ambiente, storia, ricerca scientifica e arte contemporanea “Il Giardino dei Ghiacciai”, voluto da FRoSTA, azienda di riferimento nel settore dei surgelati, da anni impegnata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e processi di produzione sempre meno impattanti a livello ambientale, insieme a Legambiente nell’ambito della tappa finale della seconda edizione della Carovana dei Ghiacciai, con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano e in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Un progetto per la salvaguardia dei ghiacciai
Il progetto rappresenta un’azione concreta per la difesa dell’ambiente, un vero e proprio grido di allarme per la salvaguardia dei ghiacciai, elemento fondamentale per l’equilibrio del pianeta. Valori a cui da sempre l’azienda è legata poiché ha deciso di produrre cibo in maniera naturale e rispettosa dell’ambiente, sposando la scelta di essere 100% naturale e mettendo al centro della propria filosofia aziendale il rispetto per l’equilibrio del pianeta.
FRoSTA, partner di Legambiente anche in questa edizione della Carovana dei Ghiacciai, ha voluto esserne parte attiva preservando la memoria glaciale e creando il “Giardino delle Ghiacciai”.
La creazione di questo progetto è un gesto dalle molte valenze (sociali, ambientali ma anche scientifiche e culturali) che avviene in un luogo significativo come il Parco del Gran Paradiso, primo parco naturale d’Italia, che nel 2022 festeggerà il suo centenario, e in un momento rilevante come la chiusura della seconda Carovana dei Ghiacciai.
L’obiettivo del progetto
L’obiettivo di questa azione è recuperare i sentieri e le iscrizioni storiche incise negli ultimi 150 anni ai bordi dei ghiacciai del Gran Paradiso per segnarne il limite e analizzarne il ritiro, e che nel tempo sono parzialmente scomparse.
Grazie alle ricerche del Comitato Glaciologico italiano e a questa iniziativa di valorizzazione, i segnali sono stati ritrovati e saranno nuovamente accessibili e visibili sia agli studiosi, sia ai visitatori del Parco.
Il percorso tra i segnali crea dunque un vero e proprio sentiero, il Giardino dei Ghiacciai, che trasforma un’eredità scientifica in un patrimonio culturale sul cambiamento climatico. Una targa esplicativa sarà posta all’ingresso del Parco per dare informazioni sul progetto ai visitatori.
A impreziosire il progetto ci sarà anche “Segnali dal Corpo Glaciale”, opera d’arte diffusa realizzata da Andrea Caretto e Raffaella Spagna, artisti contemporanei che esplorano il confine tra arte, ambiente e paesaggio ed espongono in musei, gallerie e istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. L’opera è composta da cinque rocce su cui sono state incise altrettante parole che invitano i visitatori alla riflessione sul corpo glaciale, al suo passato e ai suoi possibili futuri. Le rocce saranno poste a fianco delle incisioni storiche ritrovate e recuperate.