Situata in vetta da una collina che domina la città medicea ed i colli circostanti, Fiesole, cittadina di circa 15.000 abitanti, con le sue ville e palazzi immersi tra i parchi, è piena di ricchezze storiche e culturali che attirano i turisti che già visitano Firenze; le sue chiese, i suoi palazzi, i suoi scavi archeologici sono altrettanto importanti di quelli del capoluogo.
Sono tantissimi gli elementi architettonici che rimandano all’antica città medioevale, ad iniziare dalla sua centralissima piazza Mino da Fiesole, da cui si dipartono i tanti percorsi culturali e si gode una vista splendida sulla città di Firenze.
Fiesole, che comunque risente della vicinanza del capoluogo, si fa apprezzare per l’imponente cattedrale romanica di San Romolo, la Badia Fiesolana, ai cui lavori partecipò anche il Brunelleschi, i diversi conventi, la chiesa di San Girolamo, il trecentesco Palazzo Pretorio ed il millenario Palazzo Vescovile, l’oratorio di Santa Maria Primerana, del X secolo.
I due castelli di Fiesole
Ed inoltre i due castelli, castel di Poggio e castello di Vincigliata, con le mura che li circondano, e l’area archeologica dell’antica città romana, con il Teatro, le Terme, Tempio ed il museo archeologico.
Sui colli di Fiesole la presenza dell’uomo risale almeno all’età del bronzo; la formazione della città, con una cinta difensiva di mura di oltre 2500 metri attorno ai due colli, risale all’età ellenistica.
La posizione geografica faceva della cittadina un punto strategico per il controllo delle vie di comunicazione tra l’Etruria la pianura padana e un baluardo contro le invasioni dei popoli del Nord, primi fra tutti i Galli.
Dopo la caduta dell’impero romano anche Fiesole conobbe l’occupazione dei Longobardi e ne segue le sorti, almeno fino al XII secolo quando Firenze si organizza in libero comune, la conquista e distrugge. riducendola ad un cumulo di rovine.
La ricostruzione ottocentesca
La città si risolleva solo nell’800, quando a Fiesole si intraprende un vasto lavoro di ricostruzione e di ampliamento urbano, con nuove residenze signorili e abitazioni popolari e borghesi, assumendo l’aspetto che ha oggi, con gli scavi archeologici, la ristrutturazione di chiese e palazzi ed un riassetto urbanistico moderno.
Il ‘900 sarà il secolo dell’arrivo degli inglesi sulla collina fiesolana, che ricostruiscono il Castello di Vincigliata e forniscono un forte contributo per dare al borgo l’aspetto medioevale, valorizzandone il paesaggio.
In molti casi il territorio viene ripristinato secondo quella che fu l’organizzazione medicea, ispirata ad un senso della bellezza come ordine e regola comune a tutte le arti.
Si possono percorrere in ogni direzione valli e colline, seguendo anche la viabilità minore, per apprezzare la disposizione delle case coloniche e delle residenze signorili, delle chiese e l’organizzazione del suolo in buona parte ancora conservata.
Ai bivi si incontrano spesso tabernacoli, segni di devozione ed elementi di un ordine sociale, culturale e ambientale consolidato per alcuni secoli; nella collina vi sono anche le antiche cave di pietra serena, che è stata alla base della prestigiosa architettura e ornatistica del Rinascimento e che ha diffuso i suoi innumerevoli manufatti, artistici e di uso comune in tutta l’area fiorentina e in molte città italiane e straniere.