Mangiare al ristorante a Ferragosto, soprattutto in una grande città, non sempre è facilissimo, ma a Roma c’è un posto abbastanza speciale in una location che sembra molto lontana proprio dalla città: l’Adelaide, Vilòn in un’ala di Palazzo Borghese in via dell’Arancio, con lo Chef Gabriele Muro.
Un pranzo o una cena di Ferragosto speciale
Un Ferragosto da prenotare riservando un tavolo nel patio-giardino, fresco ed ombreggiato di giorno, romanticissimo di sera quando, tra torce e candele, l’atmosfera si fa vibrante, e dove non sembra nemmeno di stare in città, circondati da una vegetazione esuberante e quasi esotica, tra banani, kenzie e ficus.
Il ristorante gastronomico, tra i più amati dai gourmet romani, per la festa d’estate per eccellenza, cita la tradizione ma la rivede con leggerezza, in tono sia con lo stile del locale che con le temperature bollenti.
Lo chef Gabriele Muro – foto Francesco Vignali Photography
E fuori della Carta abituale arrivano degli special all’insegna del mare, scelta azzeccata considerata anche la mano particolarmente felice dello Chef d’origini procidane Gabriele Muro con il pesce.
Il classico pollo coi peperoni di tradizione diventa infatti il “polpo e peperoni” dell’antipasto, tocco iodato anche nel primo, “Pasta fagioli e cozze”, e nel secondo, “Ricciola affumicata, albicocche e aceto di mele”, il mare si sposa alle note di dolce freschezza della frutta.
Il dessert ha tutta l’iconicità della specialità romana per eccellenza, le pesche al vino, ma in una chiave a sorpresa.
E in pairing nel calice una scelta “alternativa” e molto estiva e vacanziera: quella di servire un’ottima sangria, fresca, dissetante, profumata, dal gusto spiccatamente fruttato. Bella anche da vedere e servire a tavola con quelle note di colore dall’aranciato al rosso.
Antipasto: Polpo e peperoni
Primo: Pasta fagioli e cozze
Secondo: Ricciola affumicata, albicocche e aceto di mele
Dolce: Pesche al Primitivo
Adelaide e In Salotto Ristorante & Bar – tel. 06/878187 –Hotel VILÒN Roma, Via dell’Arancio 69 – 00186 Roma
