È fondamentale combattere quell’ideologia alimentare globale che vuole imporre un regime alimentare “salutare” e “sostenibile” attraverso politiche come la Dieta Universale, le tasse di scopo, l’etichettatura fronte-pacco come il Nutri-Score o la demonizzazione del cibo industriale. Queste azioni si rivelano inefficaci nel combattere l’obesità e la malnutrizione da eccesso e stanno anche promuovendo una preoccupante tendenza all’iPhonizzazione del cibo a discapito della diversità alimentare”.
Lo afferma Pietro Paganini, presidente del centro studi Competere.eu e docente in Business Administration alla Temple University di Philadelphia in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “iFood: come sottrarsi all’ideologia alimentare?”, edito da Guerini e Associati, da qualche settimana nelle librerie.
“Dietro queste azioni fallimentari – spiega Paganini – si cela una pericolosa ideologia alimentare a favore di un’agenda politica e commerciale che vuole limitare la nostra libertà di scelta e oscurare l’importanza dell’educazione alimentare rallentando la diffusione delle conoscenze. Mentre l’obesità e le malattie non trasmissibili dilagano a livello globale – anche in Italia, la culla della dieta Mediterranea – comprendiamo attraverso il metodo sperimentale della scienza che le cause non vanno ricercate nei singoli alimenti ma in una complessità articolata di fattori. Solo un approccio personalizzato alla nutrizione che esalta le peculiarità di ogni individuo, può offrire una risposta. Le recenti scoperte scientifiche nell’ambito del DNA e del funzionamento del metabolismo e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dell’Internet delle Cose offrono un’irrinunciabile opportunità, consentendo di sviluppare diete personalizzate (alimentazione di precisione).
È importante che la politica comprenda che è ora di abbandonare vecchie ideologie e abbracciare un futuro dove l’individuo e la conoscenza siano al centro.”