Acquistare una crema è solo un atto di bellezza? Non solo, è anche un atto civico.
Cambiano i paradigmi, i modi di operare, non la preziosità delle materie prime. Se da un lato sono noti i benefici delle vinacce e dei loro polifenoli per la bellezza, d’altra parte oggi chi decide di creare delle linee cosmetiche pensa ad un’impresa a tutto tondo con tecnologia e sensibilità particolari.
Barò Cosmetics, e il nome già colloca l’impresa nelle Langhe, ha iniziato ad operare nel 2015 con una visione multisfaccetata: una filiera che privilegia il km0, l’economia circolare, l’abbattimento di produzione di Co2, ovviamente referenze d’eccellenza.
La materia prima è uno scarto, ciò che resta della pigiatura delle uve, i vitigni solo biologici e nel comune di Barolo, la procedura brevettata, per realizzare il prezioso fitoestratto senza sprechi: la Bioliquefazione® Molecolare.
Il processo di estrazione tramite la Bioliquefazione® Molecolare permette di ottenere più polifenoli, aiutando la pelle a contrastare i segni del tempo sul viso.
Ricco di antiossidanti ed unico al mondo, l’innovativo Bioliquefatto aumenta il potere ringiovanente delle nostre formule, contribuendo a potenziare la naturale bellezza della pelle.
Il processo, sviluppato presso l’Università di Bologna dall’azienda Phenbiox, è basato sull’uso di enzimi e permette di ottenere il 100% dei fitocomplessi vegetali in una forma attiva e biodisponibile, utilizzabili come efficaci ingredienti ad uso cosmetico, superando i limiti delle tecnologie di estrazione convenzionale. Sul tema sostenibilità̀ ambientale, va tenuto in considerazione che il processo valorizza un sottoprodotto dell’industria alimentare. Trattato senza solventi, ma con catalizzatori biologici, lo scarto finale di secondo livello è compostabile. Per dare alcuni volumi, con 1000 kg di vinacce si producono 1000 l. di estratto (rapporto 1:1), che viene incluso in percentuale fino al 3% nelle formule del centinaio di referenze che attualmente Barò Cosmetics propone.
Tutto ciò però a Barò non bastava: nessun punto vendita, sin dalla progettazione dell’impresa. Si è deciso di bypassare alcuni passaggi della distribuzione e usare invece la linea diretta produttore-consumatore.
Anche le clienti vegetariane e vegane possono utilizzare i cosmetici che sono formulati “vegetali” non testati su animali o con derivati degli stessi nelle formule.
Alla voce “pack” si opta, dove possibile, per la scelta di materiali riciclabili o riciclati, e si controlla la fonte della carta prediligendo la certificazione PEFC (materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e fonti controllate) e tipologie innovative (ad esempio carta erba, una miscela di cellulosa e sfalci vegetali). Dal 2019 anche gli imballaggi son plastic-free.
Barò Cosmetics manifesta la propria sensibilità a progetti di solidarietà sociale ed ambientale: negli anni ha affiancato C.O.S. una realtà sociale del territorio; ha aderito a Seaqual Friends, un progetto internazionale che coinvolge 46 paesi con l’obiettivo di pulire i mari; ha sposato l’obiettivo della Fondazione Komen per la prevenzione e cura dei tumori femminili, ha spostato l’interesse in Africa con il progetto Casa Malaika. Perché la bellezza va oltre l’estetica.
Una realtà esemplare, un bel case history di PMI Made in Italy: idee, progetti, obiettivi e risultati sono eccellenti, frutto di un management superlativo e brillante!!!