Agribologna lancia il nuovo progetto di ricerca e validazione delle più avanzate soluzioni agritech per l’evoluzione tecnologica delle colture dei propri soci. Al centro: risparmio idrico, riduzione dei fertilizzanti, tracciabilità del sistema. Nasce un nuovo modello avanzato di “condivisione sociale delle buone pratiche”, per un agricoltore sempre più “specialista”. Risparmio idrico, riduzione dei fertilizzanti, tracciabilità del sistema: sono questi gli obiettivi primari de “Il cuore oltre l’ostacolo”, progetto del Consorzio, che ha l’obiettivo di testare e selezionare le più efficaci soluzioni oggi disponibili, in termini di investimenti, tecnologie e risultati.
Agribologna conferma con questo progetto il suo impegno in ricerca e sviluppo, sostenibilità ambientale, qualità dei prodotti, con un’attenzione rinnovata per la sensibilizzazione dei soci e il loro coinvolgimento in prima persona, nel condividere concretamente e “sul campo” il valore aggiunto che tecnologia e innovazione possono apportare al lavoro quotidiano e alla produzione.
Al fianco del Consorzio Agribologna, il progetto prevede la partecipazione di: Ri.Nova, coordinatore scientifico; Agronica, partner informatico, per le competenze tecniche utili allo sviluppo di raccolta, gestione dei dati e tracciabilità; CER – Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo, partner tecnico specialista in irrigazione e fertirrigazione; Luciano Trentini, supporto tecnico-scientifico. Per il progetto sono state selezionate aziende pioniere, in cui ‘mettere a terra le innovazioni’ facendole testare direttamente dagli agricoltori, affiancati dai partner scientifici. I soci Agribologna coinvolti nelle attività sono: Soc. Agr. Calegari (Budrio), Massimo Castellari (Castenaso), Soc. Agr. Fabbri (Rimini), Coltivare Fraternità Coop. Soc. (Rimini), Agriverde di Muratori Athos (Forlì-Cesena), Luigi Strazzanti (Enna), I Sapori della Natura di Tufo Massimo (Forlì-Cesena), Soc. Agr. Zavoli (Rimini). Si tratta di aziende specializzate in referenze diverse, selezionate in modo da consentire una rappresentazione ottimale di tutta la base sociale.
Obiettivo primario del progetto è quello di contribuire a sviluppare un’agricoltura sempre più di precisione, sostenibile, tracciabile: colture irrigate secondo le reali esigenze fisiologiche, sistemi di coltivazione che reintegrino l’acqua utilizzata minimizzando gli sprechi, distribuzione razionale dei fertilizzanti, sistemi di georeferenziazione per la tracciabilità di sistema. Il tutto reso possibile da strumentazioni avanzate quali sonde, elettrovalvole, sistemi irrigui innovativi, banchi di fertirrigazione, sistemi di georeferenziazione e software specializzati nel fornire consigli puntuali agli agricoltori.
Il risultato atteso con il progetto è un prodotto sempre più “buono”, con proprietà organolettiche elevate, coltivato in un ambiente più controllato, salubre, con ridotto utilizzo di agrofarmaci, e tracciabile.
Con le tecnologie impiegate sarà possibile raccogliere dati che, in maniera automatizzata, verranno inseriti nel quaderno di campagna, rendendolo uno strumento avanzato ed accurato, estremamente utile per l’agricoltore. Una delle sfide che il progetto deve affrontare è senza dubbio rappresentata dai costi. L’impiego di tecnologie e strutture avanzate come quelle applicate, infatti, richiede necessariamente un importante investimento iniziale.
La previsione è che tali costi siano però compensati e ammortizzati in seguito, grazie alla riduzione degli sprechi d’acqua e al contenimento nell’uso di fertilizzanti e nutrimenti. L’automatizzazione generale dei processi è mirata poi a contenere il problema della scarsità di manodopera, che sempre più affligge il settore agricolo.
Quattro le azioni progettuali, con una durata variabile da 3 a 6 anni a seconda del tipo di azione:
- Fragole in fuori suolo per ottenere un prezzo migliore, grazie alla “destagionalizzazione” della produzione, e sopperire alla mancanza di manodopera, allungando il periodo di raccolta e facilitandone le operazioni colturali.
- Razionalizzazione della risorsa idrica e fertilizzazione, attraverso la raccolta di dati in campo e l’automatizzazione dei processi di fertirrigazione.
- Tracciabilità dei prodotti e dei processi aziendali, grazie ad un sistema fruibile da dispositivi mobilein grado di creare un unicum informativo, che segua il prodotto dagli agricoltori, al servizio tecnico del gruppo Agribologna, fino ad arrivare alla fase di vendita e al consumatore finale.
- Costi di produzione, in un mercato in cui il prezzo non tiene conto dei costi di produzione, la loro certificazione costituisce uno strumento importante per il gruppo, nel pieno interesse dei soci produttori.
L’ampio respiro temporale del progetto è voluto perché si intendono raggiungere obiettivi scalabili e replicabili in tutta la base sociale ed è fondamentale avere il tempo necessario per accompagnare il socio in questa fase di transizione dall’agricoltura tradizionale a quella 4.0.
Per quest’anno, il focus prevalente è dedicato alle prime due parti: le fragole fuori suolo, presso l’azienda Soc. Agr. Zavoli, per una superficie coperta di 2.160 mq e una superficie produttiva di circa 1.500 mq.
Il fuori suolo è una tecnica – applicata per la prima volta in Romagna – che prevede l’utilizzo di mini-bags contenenti il substrato ideale per la crescita delle piante e l’utilizzo di un impianto automatico per la distribuzione di acqua e nutrienti. La serra è studiata per funzionare in autonomia: dalla gestione del clima interno alla gestione dell’impianto di irrigazione e nutrizione. L’intero funzionamento è garantito dalla presenza di sensori di luce, temperatura, vento, pioggia, umidità. Gli elevati costi di realizzazione degli impianti devono essere giustificati da adeguate produzioni. Scopo della sperimentazione è proprio quello di dimostrare la sostenibilità tecnico-economica della produzione fuori suolo della fragola in Romagna. Lazona è tradizionalmente vocata, ma problemi come: sanificazione dei suoli, reperimento della manodopera, concorrenza con altri mercati rendono la produzione impegnativa, tanto che negli ultimi anni le superfici investite sono calate drasticamente.
La seconda, la Razionalizzazione della risorsa idrica e fertilizzazione, verrà sperimentata presso le aziende Soc. Agr. Calegari, Castellari Massimo, Coltivare Fraternità Coop. Soc., Soc. Agr. Fabbri e Strazzanti Luigi. Il progetto prevede l’installazione di una sensoristica quanto mai avanzata, per misurare umidità e tasso di fertilità del terreno sulle specie presenti nelle aziende (cetriolo, melanzana in serra, zucchino a campo aperto, lattuga a pieno campo, peperoni a pieno campo, pesche nettarine, fragole in coltura protetta). La sensoristica trasferirà dati puntuali al CER, che con i propri DSS IRRIFRAME elaborerà consigli irrigui e fertirrigui, forniti all’agricoltore tramite app dedicata, permettendo una riduzione sensibile e misurabile del consumo di acqua e nutrienti per mq.