Partiamo da un concetto fondamentale: cosa sono i cibi ultraprocessati? Sono quelli che contengono numerosi ingredienti aggiunti (ad es. sale, zucchero, coloranti, additivi) e inoltre perché spesso sono prodotti dall’elaborazione di sostanze (grassi, amidi, etc.) estratte da alimenti più semplici.
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Cibi raccomandati da Campagna Amica. Fonte Campagna Amica di Coldiretti
Rientrano in questa categoria molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti in vendita nei fast-food e molti snack confezionati (dolci o salati). In alcuni casi sono ultraprocessati anche alimenti erroneamente considerati salutari, come i cereali per la colazione, gli yogurt dolci alla frutta o i cracker.
Riconoscere tali alimenti non è sempre facile, ma leggere l’etichetta riportata sulla confezione può essere di grande aiuto: se un cibo non è stato processato, l’unico ingrediente è in genere l’alimento stesso; se invece la lista degli ingredienti si allunga, aumenta anche la probabilità che tale alimento sia stato lavorato o ultralavorato.
Una delle principali responsabilità dei cibi ultraprocessati è di essere poveri dal punto di vista nutrizionale e molto ricchi dal punto di vista energetico.
I potenziali meccanismi alla base del rischio associato al consumo di cibi ultraprocessati sono comunque tanti, ancora in gran parte da scoprire. Tuttavia le osservazioni epidemiologiche disponibili confermano che questi alimenti rappresentano una minaccia per la salute quando diventano costanti nella nostra alimentazione quotidiana.
IL PROTOCOLLO D’INTESA CAMPAGNA AMICA, TERRANOSTRA E IDENTITÀ GOLOSE
Partendo da questi importanti presupposti, Campagna Amica, Terranostra e Identità Golose hanno siglato un Protocollo d’Intesa, un accordo strategico volto a rafforzare la collaborazione tra i cuochi contadini e gli chef stellati per promuovere e valorizzare l’eccellenza dei prodotti locali italiani.
L’iniziativa è stata presentata a Milano durante la kermesse enogastronomica Identità Milano e rappresenta un passo importante per coniugare la ricchezza della tradizione contadina, promossa da Coldiretti, con l’innovazione e la creatività della ristorazione d’alta qualità, in un’ottica di sostenibilità e tutela del patrimonio agroalimentare nazionale.
All’evento ha preso parte Terranostra Piemonte con la presidente Stefania Grandinetti, i cuochi contadini di Campagna Amica Barbara Zavattero, di Asti, Anna Cusmano, di Alessandria e le segreterie regionali e provinciali.
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La Cuoca Contadina Barbara Zavattero di Asti. Credits Andrea Di Bella
“Il cibo è cultura, identità e territorio. Questo protocollo nasce con l’obiettivo di consolidare il legame tra agricoltura e cucina, favorendo l’utilizzo di prodotti italiani e promuovendo un sistema alimentare basato su ingredienti stagionali, sani e tracciabili – spiega Stefania Grandinetti, presidente di Terranostra Piemonte -. L’accordo si inserisce in un più ampio progetto di promozione della filiera corta e della biodiversità italiana, incentivando l’uso di prodotti autoctoni e certificati. L’impegno congiunto è quello di promuovere iniziative di ricerca, formazione e aggiornamento professionale, nonché attività di sensibilizzazione sull’importanza della qualità del cibo e della sua provenienza”.
Tra gli obiettivi principali del protocollo figurano:
- sostegno alla qualità e autenticità delle materie prime attraverso il contatto diretto tra agricoltori e ristoratori;
- tutela delle tradizioni gastronomiche italiane, garantendo il rispetto della stagionalità e delle tecniche di produzione tramandate nel tempo;
- innovazione nella tradizione, combinando il sapere della cucina contadina con l’estro della cucina gourmet per offrire nuove esperienze culinarie senza perdere l’identità italiana;
- promozione del Made in Italy a livello internazionale;
- campagna per l’etichettatura d’origine, per garantire ai consumatori la massima trasparenza sulla provenienza dei prodotti alimentari;
- sensibilizzazione contro il consumo di cibi ultra processati, favorendo un’alimentazione sana e consapevole, soprattutto tra i giovani.
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Cuochi Contadini a Identità Golose
“L’obiettivo è quello di creare un modello di sviluppo sostenibile che dia valore alle nostre produzioni locali e alla cultura gastronomica italiana – rimarcano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Questo protocollo segna un passo decisivo per valorizzare il nostro patrimonio enogastronomico, promuovendo la sostenibilità e la qualità senza compromessi, con una seria attenzione per il futuro”.
Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, intervenuto a Identità Golose sottolinea, infine, che “La dieta mediterranea e la naturalità dei cibi sono ciò che dovrà essere messo anche alla base dell’azione che il nostro Governo dovrà sostenere il prossimo ottobre nella conferenza internazionale delle malattie metaboliche dell’ONU e come Filiera Italia e Coldiretti continueremo ad opporci a chiunque, probabilmente anche grazie alle tante risorse economiche di marketing e di finanziamenti ingenti da parte di multinazionali globali, tenda a far rientrare i cibi ultraprocessati nel modello italiano”.