Principale centro abitato della Valle Antigorio, da sempre importante centro termale famoso per le sue acque minerali e per il “Crodino” che da oltre cinquant’anni ne ha esportato il nome in tutto il mondo, Crodo, paese di quasi 1500 abitanti ha una storia strettamente connessa alle sue acque.
Il territorio è stato frequentato fin dall’epoca preistorica, poi occupato dai celti, come testimoniano alcuni reperti ritrovati, armi, corredi tombali ed il cosiddetto “muro del diavolo”, un grande monolite su un terrazzamento presumibilmente usato per riti religiosi e funzioni sacre.
Nel territorio sono numerose le impronte lasciate dagli antichi ghiacciai in epoche remote; la vallata ha un aspetto grandioso ed aspro, modellato dalla millenaria azione corrosiva delle acque di fusione dei ghiacciai che hanno formato orridi e marmitte, che rappresentano oggi suggestive mete turistiche.
I Walser di Crodo
In epoca medioevale, nel duecento, Crodo è stata infeudata dalla dinastia dei Rodhis, che vi favorirono l’insediamento di una comunità Walser proveniente d’oltreconfine; successivamente il borgo passò ai Visconti che ne fortificarono i rilievi con alcune torri di avvistamento.
Peste, inondazioni e catastrofi naturali obbligano la popolazione ad emigrare in cerca di fortuna altrove, impoverendo il paese il quale, comunque, diede alla chiesa anche tre cardinali, un papa ed un santo.
La sistemazione idraulica del fiume Toce nel ‘900, che ha modificato la struttura della valle, con la costruzione di dighe e centrali idroelettriche, portò un certo benessere all’intero territorio.
Ma la storia di Crodo e del suo territorio è sempre rimasto legato alle sue acque minerali, conosciute sin dai tempi remoti per le sue doti terapeutiche e per la sua purezza.
L’acqua minerale di Crodo
L’acqua minerale di Crodo sgorga dalla viva roccia da alcune sorgenti: quelle storiche sono la fonte Valle d’oro e la fonte Monte Cistella che possiedono caratteristiche fisico-chimiche diverse ed utilizzate per differenti azioni curative soprattutto contro le malattie dello stomaco e dell’intestino; la scoperta della fonte Lisiel è invece recente.
Sono acque fredde che vengono in grande parte destinate all’imbottigliamento, e per il resto utilizzate per il trattamento in loco di varie patologie. All’interno del grande, splendido parco termale di Bagni di Crodo, da giugno ad agosto, sono a disposizione di chi ne ha necessità o voglia.
Lo sfruttamento moderno delle acque è della metà novecento, ad opera di Piero Ginocchi, che trasformò il vecchio stabilimento termale in una importante e moderna industria, facendo conoscere il nome di Crodo in tutto il mondo.
Il Crodino, l’aperitivo biondo
Affiancando al prodotto termale la commercializzazione dell’acqua minerale ed inventando il Crodino, l’aperitivo biondo della sua aggressiva pubblicità, l’industriale parmense conquistò i mercati di tutto il mondo.
Le acque delle sorgenti minerali che vanno dal tipo ferruginoso-acidulo, al solfato-calcico al bicarbonato-solfato-calcico, sono acque fredde che vengono in grande parte destinate all’imbottigliamento e per il resto utilizzate per i trattamenti termali realizzati nello stabilimento situato all’interno del grande parco dei Bagni di Crodo.
Sono moltissimi i turisti che scelgono il piccolo centro ossolano per le loro vacanze o per le cure termali, cui il paese dedica particolare attenzione anche con l’organizzazione di molte iniziative, dove la gastronomia locale è spesso protagonista.
Tra i prodotti tipici locali il principe indiscusso è il “violino”, fatto con cosciotti di camoscio o di capra conciato con spezie varie, salato e poi affumicato, ma anche alcuni particolari salami, le mortadelle di fegato ed i formaggi ossolani, tra cui il Battelmat, che raggiunge i mercati di tutt’Italia.