Troppo spesso “sostenibilità” è una parola abusata, privata del suo significato più profondo. Per evitarlo, bisogna innanzitutto porsi la domanda: esiste uno sviluppo sostenibile senza l’inclusione? La definizione proposta nel rapporto Brundtland (WCED, 1987), dichiara che “uno sviluppo sostenibile esige che siano soddisfatti i bisogni primari di tutti e che sia estesa a tutti la possibilità di dare realtà alle proprie aspirazioni a una vita migliore”.
L’inclusione nella Piccola Distribuzione Organizzata
Portando questa riflessione nel mondo della distribuzione, si vede come da un’indagine condotta quest’anno da Kantar emerga che la spinta verso l’inclusività sarà sempre più un fattore fondamentale nelle decisioni d’acquisto.
L’analisi di Kantar rivela, infatti, che quasi l’80% dei consumatori a livello globale, compresi quelli italiani, tiene conto delle pratiche di diversity & inclusion dei brand.
Questo tema diventerà ancora più rilevante con l’evolversi dei cambiamenti sociali, e le aziende che non adotteranno politiche inclusive rischieranno di perdere rilevanza.
Rispettare la diversità per una vera inclusione
Ispirandosi proprio a questo e avvalendosi di un senso autentico del sociale, i soci del Consorzio Coralis – creatore della Piccola Distribuzione Organizzata nato nel 2002 – hanno colto questo spunto, rispettando il dna di Coralis che salvaguardia l’identità di ogni suo socio e ne valorizza le peculiarità; ciascuno di loro ha messo in campo attività diverse per rispondere alle peculiarità del proprio territorio.
Coralis è un Consorzio di imprenditori italiani che opera nel settore distributivo attraverso una rete multicanale: centri di distribuzione, negozi al dettaglio, per lo più di vicinato, strutture Cash&Carry e ingrosso.
Il Gruppo Pascar, sito nella zona Taranto, ad esempio, ha creato all’interno dei suoi store degli assortimenti dedicati a etnie e culture diverse, in particolare dei paesi dell’Est Europa, soprattutto Romania.
Il Gruppo Vicino a te, in Sardegna, invece, dedica alcune settimane all’anno all’inserimento di giovani con sindrome di Down nell’organico dei suoi punti vendita.
La Prima, realtà distributiva foggiana, infine, apre le porte alle persone anziane, permettendo loro di dialogare con i giovani e trasferire il sapere della tradizione culinaria locale.
La centralità delle donne
È di Prezzemolo&Vitale, tra Palermo e Londra, infine, l’iniziativa di assumere personale di diverse nazionalità nei propri punti vendita proprio per dimostrare, loro in primis, quanto l’inclusione sia fattibile ed efficace a livello operativo.
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Eleonora Graffione, Presidente Consorzio Coralis
E in tema di inclusione, questa volta in riferimento alla questione di genere, Coralis può vantare un primato: sono numerose le donne che all’interno delle loro imprese occupano posizioni apicali e nei punti vendita la presenza femminile è decisamente rilevante.
E d’altronde non ci si poteva aspettare un atteggiamento diverso da un Gruppo che da più di 20 anni ha una presidente donna, Eleonora Graffione.
by FoodRetail