L’interessante progetto è stato presentato nell’Ambasciata d’Italia a Washington. In tal modo gli astronauti della missione Ax-3 diretta alla Stazione Spaziale Internazionale gusterà cibo italiano nella quarantena pre-partenza ed in orbita
Ieri a Washington nella sede dell’Ambasciata d’Italia è stato presentato l’Italian Space Food Project, grazie al quale la cucina italiana arriva nello spazio, con la prossima missione Ax-3 di Axiom Space diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale, il cui lancio è previsto per il 10 gennaio del prossimo anno.
Infatti l’intero equipaggio composto da quattro astronauti di varie nazionalità tra cui il colonnello Walter Villadei dell’Aeronautica Militare, gusterà infatti cibo italiano sia durante i 14 giorni di quarantena pre-partenza, con menu preparati per l’occasione da Rana, sia in orbita, grazie a prodotti creati ad hoc da Barilla.
Cucina italiana: candidata a patrimonio Unesco
Il progetto si inserisce nel contesto della candidatura della cucina italiana al patrimonio immateriale dell’Unesco, presentata dal governo italiano a fine marzo.
Alla presentazione hanno preso parte il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il Chief technologist della Nasa AC Charania, il Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva, il colonnello Walter Villadei (pilota della missione spaziale), il Ceo di Axiom Space Michael Suffredini, il vicepresidente del gruppo Barilla, Paolo Barilla, l’innovation manager del gruppo Rana, Giovanni Rana Jr. e il Presidente di Italian Trade Agency, Matteo Zoppas.
<<Il progetto Space Food – ha evidenziato in apertura Mariangela Zappia, Ambasciatrice italiana in Usa – si inserisce in una collaborazione di lunga data e molto ampia tra Italia e Stati Uniti nel settore spaziale e che l’Italia sta fornendo il suo contributo fondamentale in questo settore con creatività e innovazione>>.
Il cibo italiano nello spazio è sinonimo di qualità
<<Questa missione – ha sottolineato il ministro Lollobrigida – ha lo scopo di valorizzare ancora di più la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Unesco. Il nostro cibo arriverà nello spazio. Questa è una tappa abbiamo cominciato lanciando la candidatura sulla nave più bella mondo, l’Amerigo Vespucci, e in tutto il mondo racconteremo attraverso la nostra cucina ciò che l’Italia ha da offrire>>.
<<Sono in programma una serie di attività per migliorare la nostra capacità di sorveglianza degli oggetti spaziali in orbita – ha dichiarato il Generale Antonio Raffaele Conserva commentando il progetto – Siamo anche molto contenti che sia presente un nostro astronauta e che si sia una sinergia con il Sistema Italia dove appunto tra le altre istituzioni abbiamo qui il ministro Lollobrigida ma anche i centri di ricerca e le industrie>>.
Villadei: una importante missione italiana nella space economy
<<Una delle particolarità di questa missione – ha detto il colonnello Villadei – è che abbiamo portato esperimenti che provengono da l’Aeronautica militare, dall’Agenzia spaziale italiana e dall’industria. Siamo di fronte veramente a un’operazione di Sistema che dimostra le opportunità che questo commercial space Flight può offrire al Paese”, . “Questa è una delle prime missioni, forse la prima missione in assoluto, che l’Italia fa nella nuova space economy, mettendo insieme diverse istituzioni: la presidenza del Consiglio, diversi ministeri, l’Agenzia spaziale italiana e l’industria italiana>>.
Barilla e Rana: entusiasti del progetto
<<Per noi questo progetto è molto interessante – sono state le parole di Paolo Barilla – perché potremmo sondare degli aspetti sulla pasta legati al gusto alla percezione, al profumo perché non abbiamo quell’esperienza>>.
<<Siamo entusiasti di aver preso parte al progetto “Italian Food in Space” – ha commentato Giovanni Rana Jr – che ci permette di continuare la nostra missione di diffondere con grande orgoglio l’eccellenza e l’esperienza gastronomica italiana nel mondo e non solo. La cucina italiana – ha continuato Rana Jr – rappresenta la storia e l’identità del nostro Paese e crediamo che per valorizzarla e promuoverla in modo ancora più efficace sia fondamentale la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Per questo abbiamo deciso di essere a fianco delle istituzioni italiane in questo progetto, supportando questo traguardo storico in cui l’Italia svolge un ruolo chiave>>.
Zoppas: grandi opportunità con la new space economy
“Si tratta di una grande opportunità, per far crescere le nostre imprese e aumentare l’export – ha detto Matteo Zoppas presidente di Italian Trade Agency – Ci sono molti grandi imprenditori ma anche tante e piccole medie imprese che si possono inserire dentro la filiera. Per il futuro – ha chiuso Zoppas – si stanno facendo ragionamenti su tecnologie che al momento ancora non esistono, e se pensiamo alla vita nello spazio o su un altro pianeta dobbiamo pensare anche alle necessità che avremo una volta lì. Si aprono allora grandi opportunità, il settore aerospaziale italiano conta circa 7 miliardi di euro di export e la new space economy si stima che passerà dai circa 450 mld dollari ai 600 mld nei prossimi cinque anni, fino ai mille miliardi in pochi altri anni. Se a questo aggiungiamo tutta la ricerca e sviluppo che verrà fatta allora si apriranno grandi spazi per l’esportazione>>.