Situata nella zona settentrionale della Toscana, sulle pendici del Montalbano, massiccio collinare ricco di vigneti e oliveti contraddistinti da terrazzamenti e muri a secco, ecco Vinci, 14.000 abitanti circa, la città
Situata nella zona settentrionale della Toscana, sulle pendici del Montalbano, massiccio collinare ricco di vigneti e oliveti contraddistinti da terrazzamenti e muri a secco, ecco Vinci, 14.000 abitanti circa, la città di Leonardo.
Una delle sue peculiarità, oltre ad aver dato i natali al sommo inventore, pittore, scultore, designer medioevale, è di avere, nella sua parte più antica una pianta a forma di mandorla.
Vista dall’alto, fa pensare a un’imbarcazione a due alberi, dove i due alberi sarebbero la torre della Rocca dei Conti Guidi e il campanile della chiesa di Santa Croce; per questo motivo il borgo leonardiano anche come “Castello della Nave”.
La cittadina ha vissuto tutte le contese tra i fiorentini e le altre città toscane in lotta tra loro per il predominio territoriale, tra guelfi e ghibellini; è di quell’epoca, l’XI secolo, la costruzione del castello.
Tutto ricorda Leonardo, il cittadino più illustre
Leonardo nacque in località Anchiano, il 15 Aprile del 1452 e trascorse nel borgo gli anni della sua fanciullezza; la sua casa natale, un casale tra le colline, è visitabile; oggi praticamente tutta la storia di Vinci gravita attorno al suo mito, a partire dal Museo Leonardiano, ospitato nella Palazzina Uzielli.
Questo è il lugo dove sono raccolte le riproduzioni di macchine e modelli di Leonardo inventore, tecnologo, ingegnere, con descrizioni e riferimenti agli schizzi e alle annotazioni dell’artista.
Le macchine esposte spaziano tra settori di studio diversi, così come vasta e poliedrica è la quantità di disegni con cui Leonardo ha rappresentato le sue intuizioni o restituito e raffinato macchine e meccanismi tramandati dalla letteratura tecnica del ‘400.
Oltre al Museo, la città ospita anche la Biblioteca Leonardiana, centro internazionale di studi leonardiani mentre, lungo la via Collinare verso Lamporecchio, è stato realizzato il “Giardino di Leonardo e dell’Utopia”.
Eventi e manifestazioni
Diversi gli eventi organizzati nel corso dell’anno che riconducono alla memoria dell’illustre concittadino e del suo periodo, come l’annuale “Lettura Vinciana“, dissertazione di argomento leonardiano divenuta celebre tra gli studiosi di tutto il mondo; dalla cena rinascimentale “Menar mascelle all’or di cena alla rievocazione storica “Festa dell’Unicorno“, alla rievocazione storica, “Il “volo di Cecco Santi”.
Ma ancora più numerosi sono gli eventi di carattere enogastronomico, a testimoniare la vena “ludica e godereccia” di questi simpatici toscani; qui troviamo “Calici di stelle“, con degustazioni in piazza del castello e sulla terrazza panoramica; “Le Uova di Cioccolato”; “Come lo fanno le Api” con smielatura in piazza; ”Pane e Companatico”; laboratori d’arte all’aria aperta; “Profumi di Mosto” e “Castagne in piazza”.
Nei dintorni di Vinci, parte integrante della città, ci sono le frazioni di Spicchio e Sovigliana, nate in epoca medievale come passi di nave dediti al commercio fluviale e si sono sviluppati nel corso dei secoli lungo la riva nord del fiume Arno.
L’economia vinciana ha come pilastri il comparto manifatturiero di abbigliamento, chimica, materie plastiche, trasformazione di prodotti alimentari ma è fiorente anche l’attività agricola, basata su un fertile e variegato territorio rurale da cui si ricavano prodotti tipici di grande qualità, tra i quali gli ortaggi ma soprattutto il vino e l’olio.
Tra i prodotti tipici dell’enogastronomia locale troviamo i salumi: spalle, finocchione, salami lardellati, pecorini freschi; i mieli spontanei, i vini rossi di questa zona e gli extravergine prodotti da olivi che disegnano anche il paesaggio con le loro chiome argentate.
Terra di grandi vini
Vinci è anche una grande terra da vino con i due autoctoni principi di Toscana: il rosso Sangiovese ed il bianco Trebbiano, accanto ai quali troviamo i tradizionali , i Cabernet Franc e Savignon ed una piccola produzione di Gamay.
Il Vin Santo Montalbano è un’altra grande tradizione dei vignaioli vinciani, così come l’”Occhio di Pernice”, che vanta anche una riserva di lungo affinamento.
La tradizione dolcaria di Vinci si esprime al meglio nei cantuccini che qui si fanno nel modo più semplice: farina, lievito, uova, mandorle e una goccia di essenza di zagara, oppure nel Berlingozzo, dolce tradizionale la cui origine risale certamente all’epoca medicea, che viene preparato con uovo, zucchero, vin santo, farina, buccia d’arancia grattugiata, un pizzico di vaniglia, lievito e olio d’oliva.