Tra i tanti piccoli borghi che hanno mantenuto nel tempo le loro caratteristiche architettoniche medioevali c’è anche Tenno, cittadina di poco più di duemila abitanti in provincia di Trento, formata da numerose frazioni, per lo più situate sulle pendici del monte Callino, dove talvolta sembra che la vita si sia fermata a quell’epoca.
Situato lungo la vallata che da Riva del Garda conduce verso Ponte Arche e Comano Terme, il territorio di Tenno è zona ricca di numerose testimonianze storico-culturali, oltre che turistiche.
Presenze umane d’epoca preistorica, dell’età del bronzo, romane e barbariche sono ampiamente documentate, ma la sua storia comincia comunque in epoca medioevale, quando le varie signorie si affrontarono per il possesso del territorio, importante via di comunicazione tra l’alto Garda e le Alpi Giudicarie, oltre che per la proprietà di pascoli e boschi del Monte Englo.
Architettonicamente sia il borgo principale, Tenno, che le sue frazioni Gavazzo, Cologna, Ville del Monte e Pranzo, hanno centri abitati e singoli edifici di struttura medioevale con molti elementi che si sono mantenuti come erano stati costruiti in origine, tanto che la frazione di Canale, ad esempio, ha fatto da sfondo a numerosi film ambientati nel medioevo.
Tra le vestigia del passato, l’imponente e millenario Castello di Tenno, edificato su fondamenta romane, attualmente di proprietà privata e purtroppo non visitabile, che ha visto affacciarsi dai suoi bastioni dinastie di Franchi e Longobardi, è l’elemento più appariscente.
Il borgo di Frapporta, sotto alle mura del Castello, sorge all’interno di una cinta muraria; da qui la vista sulla sottostante vallata e sul Garda è splendida; tra le cose più caratteristiche una torretta seicentesca, ed una grande porta medioevale ad ogiva, ma è tutto l’ambiente che si respira ad essere particolare, come le caratteristiche case in sasso, i portoni, le piazzette, i vicoli stretti, i muretti a delimitare gli orti familiari.
Alla fine del borgo c’è la chiesetta romanica di San Lorenzo, del XII secolo, sorta presumibilmente su un edificio di culto di alcuni secoli più antico, al cui interno si sono conservati pregevoli affreschi di varie epoche
Lungo la strada che conduce in frazione Pranzo c’è la zona archeologica di San Martino, una delle più importanti del Trentino, in cui sono stati rinvenuti reperti con diverse tracce di frequentazione dall’epoca preistorica all’età retica e romanica, tra cui una serie di edifici racchiusi da mura perimetrali, oggetti in ceramica, lapidi, monete, una statuetta di piombo che riproduce una figura femminile con il bambino in braccio.
Poco a nord di Tenno si è creato all’inizio dello scorso millennio un bacino, il lago di Tenno, appunto, che è uno dei gioielli naturali del Trentino, tra i più puliti specchi d’acqua dolce d’Italia, caratterizzato da un’isoletta che compare e scompare a causa dei diversi livelli stagionali d’acqua; il lago è balneabile, circondato da una spiaggia sovrastata dal bosco, meta di molti turisti ed escursionisti in cerca di pace, tranquillità e aria pura.
A sud del capoluogo, invece, scorre il torrente Magnone, la cui millenaria erosione delle rocce calcaree ha creato un vero e proprio canyon che culmina nella spettacolare cascata del Varone, alta 87 metri.
La Casa degli Artisti
Nella frazione di Canale di Tenno è stata aperta alcuni decenni fa in un antico edificio ristrutturato del borgo la “Casa degli Artisti” voluta dal pittore Giacomo Vittone, centro culturale dove si organizzano convegni, corsi, ospitalità per artisti, soggiorni didattici con Accademie ed Istituti d’arte oltre che mostre di risonanza internazionale.
Canale è un pezzo di storia medioevale sopravvissuto praticamente intatto fino ai giorni nostri, con le sue viuzze e le case porticate, dove si respira un’aria d’altri tempi; qui è stato allestito il Museo degli Attrezzi agricoli del territorio, che contadini e montanari usavano per la viticoltura, l’allevamento, la coltivazione dei campi e la vita domestica.
Sempre a Canale viene organizzata annualmente un’affollatissima manifestazione folkloristica chiamata “Rustico Medioevo”, che richiama la cultura e la storia, del borgo medioevale, riempito per l’occasione stendardi, tavole dipinte, finestre e balconi fioriti, personaggi in costume che girano per il paese alla sola luce delle torce.
In questa, come in tutte le varie manifestazioni folkloristiche organizzate per richiamare gente, considerando che il turismo, assieme all’agricoltura è oggi uno degli elementi principali dell’economia locale, vengono messi in mostra i piatti ed i prodotti più caratteristici del territorio, tra i quali spicca la “Carne Salada”, il piatto della tradizione dell’alto Garda, costituito da carne magrissima aromatizzata, cruda in carpaccio o ai ferri, ma sempre condita con l’ottimo olio d’oliva locale e accompagnata dai fagioli Borlotti o Saluggia.
Altri piatti della tradizione locale sono la “Polenta Carbonera”, a base di formaggi di malga e farina di granoturco; il “Bro Brusà”, un brodo denso preparato con acqua, farina tostata e olio extravergine d’oliva del Garda; oppure trote e salmerini pescati nelle acque limpide dei laghi e torrenti trentini, preparati in mille modi diversi.
Non mancano poi i tanti vini Doc e Docg della tradizione locale, tutti ottimi: dal Nosiola al Muller Thurgau, dai Pinot ai Traminer, dal Marzemino al Merlot, dal Teroldego Rotariano alle varie grappe di cui la regione va giustamente fiera.