Nel cuore della Toscana, a metà strada tra Firenze e Pisa, in posizione strategica su un colle che guarda il placido scorrere dell’Arno, c’è San Miniato, paese di quasi 30.000 abitanti, famosa per la lavorazione del cuoio e per i tartufi.
La zona fu abitata da popolazioni etrusco-romane, ma il nucleo originario è longobardo e prende il nome dalla chiesa che questi vi eressero, dedicata all’omonimo martire cristiano; il borgo fu successivamente fatto costruire dall’imperatore Federico II tanto che finì per essere indicato come San Miniato al Tedesco.
Data la sua posizione, fu al centro di innumerevoli lotte per il potere per tutto il periodo medioevale e rinascimentale; rimase nell’orbita fiorentina fino al periodo fascista, quando venne accorpata, non senza polemiche, alla provincia di Pisa.
Tanto da vedere a San Miniato
Molte vestigia del passato si sono conservate fino ad oggi; tra queste la duecentesca torre di Federico II, sulla sommità del colle, che costituisce l’elemento più importante del centro storico sanminiatese.
Duecentesco anche l’oratorio del Loretino, con all’interno notevoli opere d’arte tre, quattro e cinquecentesche, così come la Cattedrale, costruita su una precedente chiesa del 700, della quale restano, inseriti nella facciata, il leone rampante, una mensola, un labirinto e la maschera demoniaca.
La chiesa, chiusa al culto nel trecento per oltre un secolo dai Fiorentini che l’avevano adibita ad armeria, fu poi riaperta, ristrutturata e collegata alla torre di Matilde che divenne il campanile e nel ‘600 divenne la Cattedrale di San Miniato.
Altri edifici interessanti del paese sono il Conservatorio di Santa Chiara, del XIII secolo, che conserva alcune parti originarie in cotto, quali il campanile e l’ex sagrestia; il Palazzo del Seminario, sorto in un’area dove si trovavano case e botteghe addossate alle mura castellane; il trecentesco Palazzo Comunale, situato di fronte alla chiesa del Santissimo Crocifisso, costruita per ospitare un crocifisso al quale i sanminiatesi attribuivano la protezione dall’epidemia della peste del 1631.
Particolare e caratteristica è la centralissima Piazza Bonaparte, di forma triangolare, abbellita al centro dalla statua del Granduca Leopoldo II, detto “Canapone”, per secoli sede del mercato settimanale tanto da essere conosciuta in città come la “piazza dei polli”.
Piazza Bonaparte è circondata da palazzi rinascimentali costruiti da alcune delle famiglie nobili di San Miniato e conservano tutt’oggi l’antica facciata originaria.
La Mostra Mercato del Tartufo Bianco
Diversi gli eventi che si organizzano in città, a partire dalle due edizioni annuali della Mostra Mercato del Tartufo Bianco, vanto di San Miniato, che riempie le vie e le piazze della città di moltissima gente, così come le manifestazioni analoghe che si svolgono nelle sue frazioni di Corazzano, di Balconevisi e di Cigoli.
Anche la Festa dei Fuochi di San Giovanni e quella degli Aquiloni, che si svolgono nel prato del Castello federiciano, così come le tante iniziative legate alle festività religiose, sono occasione d’incontro per migliaia di persone che salgono sul colle anche per trovare i tanti prodotti tipici locali, dai manufatti di cuoio, specialità di San Miniato, a quelli dell’agricoltura, come il pomodoro grinzoso, il carciofo sanminiatese e l’oliva mignola.