Terra di grande devozione fin dall’antichità, il beneventano conta nel suo territorio anche il comune di San Lupo, piccolo borgo medioevale di quasi 850 abitanti, così chiamato per essere stato un possesso dell’antico monastero di San Lupolo e Zosimo.
La sua nascita viene collocata a cavallo del millennio, grazie ai monaci benedettini che vi si trasferirono dal convento del capoluogo per coltivarne la terra e ampliarvi i possedimenti.
Normanni e svevi si avvicendarono poi nel suo possesso, tornando successivamente sotto il controllo ecclesiastico fino ad un disastroso terremoto di metà ‘400 che ne distrusse buona parte, inducendo la popolazione a trasferirsi più a monte, per ricostruire l’odierna San Lupo, a circa 750 metri slm.
Il feudo divenne quindi possedimento della dinastia Caracciolo, che lo sfruttò a fondo fino alla fine dell’epoca feudale, ai primi dell’ottocento.
Il territorio subì altre traversie, naturali e non, compreso l’imponente flusso migratorio di fine ottocento verso il continente americano e quello del secondo dopoguerra verso l’Australia.
Il suo centro storico è caratterizzato da strette viuzze con archi e pontili; case e palazzi hanno dei bei portali in pietra realizzati da scalpellini locali.
Tra le cose da ammirare, la Chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa maggiore del paese, con all’interno la statua settecentesca a mezzo di busto di San Lupo, ed il campanile sormontato da un cupolino con tegole di maiolica gialle e verdi.
Altro interessante monumento di San Lupo è la seicentesca Fontana Sant’Angelo con tre getti d’acqua intervallati da mascheroni e da una figura femminile; nel frontone ci sono siti due stemmi e delle scritte in latino che invitano i pellegrini a dissetarsi.
Tra le stradine del borgo vi sono anche il settecentesco Palazzo Iacobelli, la fontana Capodaqua, la Cappella De Giorgio, una tomba cimiteriale neoclassica e la seicentesca chiesa dell’Annunziata.
Il beneventano è famoso anche come la “terra delle Streghe e delle Janare”; a San Lupo si trova il torrente delle Janare, attraversato da un ponte in pietra, detto “Ponte delle Streghe”, attorno al quale sono nate più di una leggenda.
Ma San Lupo è anche il paese dei fagioli della Regina, una varietà locale molto antica così chiamata per essere stata regalata nell’ottocento dal personaggio locale Achille Jacobelli, che frequentava la corte napoletana di Federico di Borbone, alla regina Maria Teresa di Borbone.
A questa autoctona e pregiata cultivar, San Lupo dedica ogni anno la Sagra del Fagiolo della Regina, con un connubio di tradizioni, cultura, sapori, musica, degustazioni, stand gastronomici con prodotti tipici locali, con il fagiolo della Regina ovviamente assoluto protagonista.