Posta a metà strada tra la Maiella e l’Adriatico, Orsogna, in provincia di Chieti, è una cittadina moderna di circa quattromila abitanti, ricostruita nell’ultimo secolo dopo il violento terremoto di fine ottocento ed i bombardamenti dell’ultima guerra.
In realtà il paese è di origini piuttosto arcaiche; anticamente il paese era popolato prevalentemente da contadini e vasari che avevano imparato l’arte di lavorare l’argilla di cui il terreno circostante l’abitato è ricco.
Questi artigiani lavoravano in grotte sotto la rupe del paese, caratterizzata da diversi calanchi oggi rinforzati da archi in pietra; grotte oggi quasi del tutto abbandonate ad esclusione rimasta accessibile, contenente gli oggetti di lavoro, il forno e i frammenti di terracotta e le tracce che il fumo della cottura ha lasciato attraverso i secoli.
Il paese degli orsi
Il nome di Orsogna deriva da una delle sue contrade, la Rissogna, come veniva indicato un tempo la contrada Fraia, nella Valle del Moro, situata sotto la rupe, dove si dice vivessero branchi di orsi, da cui deriva il nome del borgo e l’effigie sullo stemma comunale.
Numerose le cose da vedere a Orsogna, l’antica Ursonia, feudo degli Orsini, tra cui la “Torre del Bene”, un edificio probabilmente ricostruito dall’omonimo proprietario nel XIX secolo su ruderi preesistenti di una torre medievale danneggiata dalla guerra e recentemente restaurata, nella quale soggiornarono Gabriele D’Annunzio che si ispirò ad un quadro ammirato in paese per la sua opera “La figlia di Iorio”.
Nella bella chiesa parrocchiale di San Nicola, di architettura tardo barocca con facciata ottocentesca, è conservata una preziosa croce a stile dell’orafo Nicola Da Gurdiagrele.
Poco fuori dall’abitato, immerso nel verde, c’è il convento dell’Annunziata, luogo di tradizione francescana, nel cui refettorio sono presenti pregevoli affreschi seicenteschi.
La Festa dei Talami
Tra i diversi eventi organizzati ad Orsogna, è rinomata la Festa dei Talami, secolare sfilata di quadri biblici viventi, che si tiene ogni anno la mattina del lunedì di Pasqua e a Ferragosto, occasione per un viaggio nel Medioevo delle sacre rappresentazioni liturgiche, ma anche delle musiche, dei canti e del teatro.
La manifestazione, di cui si hanno notizie già intorno al 1270, ha le sue radici nel dramma liturgico medioevale ed ogni rappresentazione si ispira ad un tema diverso che cambia ogni anno.