Nel cuore della Sicilia, in provincia di Enna, c’è la città di Nicosia, bella cittadina di quasi 15.000 abitanti, costruita e sviluppatasi nel corso del tempo in un bacino dominato da quattro colli.
Di incerte origini, ma con ogni probabilità greche, subì nei secoli le influenze di romani, bizantini, arabi, normanni; in epoca medioevale, sotto la dinastia sveva, divenne una città molto importante.
Ogni popolazione che si è insediata sul colle di Nicosia ha lasciato tracce del suo passaggio, tanto che chiese, conventi e monasteri presenti in città sono un numero elevatissimo.
In epoca medioevale, con l’arrivo dei Normanni dalla Lombardia, i quali si stanziarono nella parte alta del borgo nel quartiere di Santa Maria perché aveva come chiesa di riferimento Santa Maria Maggiore di rito latino, la popolazione greco-bizantina si spostò nella parte più bassa fondando un nuovo quartiere che gravitava intorno alla chiesa di rito greco di San Nicolò, o San Nicola, detta San Nicolò del Piano. La difficile convivenza tra i lombardi, detti anche Mariani, e i greco-bizantini, detti anche Nicoleti, degenerò, sin dall’inizio, in una vera e propria lotta etnica che durò svariati anni, trasformandosi successivamente in un antagonismo religioso.
Nicosia, una struttura urbanistica particolare
La struttura della città è abbastanza particolare, con i vicoli che si inerpicano verso i quattro colli ai vertici del territorio; molti dei suoi edifici storici hanno belle decorazioni sulle facciate fatte con pietre locali gialle e grigie finemente intagliate.
Tra i tantissimi edifici di culto ci sono la Chiesa di Santa Maria della Scala, del XIII secolo, che sorge sui resti di un’ancora più antica moschea; Santa Maria Maggiore, la settecentesca San Vincenzo Ferreri e quella di San Biagio, con bellissimi stucchi rococò.
La cattedrale di San Nicolò, d’inizio quattrocento, ha un caratteristico soffitto ligneo interamente dipinto su modello forse delle decorazioni arabe.
Il castello, situato sulla rocca più alta di Nicosia, risale al periodo normanno; purtroppo rimangono solo le rovine e improvvisi e pericolosi cunicoli che non si sa se fungessero da trabocchetti o da serbatoi d’acqua.
Un’economia prevalentemente agricola
L’economia locale è sempre stata vocata all’agricoltura ed all’allevamento di pecore, capre, suini e bovini e conseguentemente tra i suoi prodotti tipici ci sono i formaggi e i derivati in genere dagli animali.
Anche la produzione di vino ha rappresentato un elemento di interesse in questa zona, dove si coltiva principalmente il cerasuolo.
Nicosia, una città “dolce”
La città ha una sua specificità dolciaria; a Nicosia si realizzano, oltre alla classica pasticceria tipicamente isolano, anche diversi dolci a seconda delle feste che si celebrano: a Carnevale i “bracialete, a Pasqua le “colombedde” e a Natale i “pizziddate”.
Tra i vari dolci che si consumano per tutto l’anno, ci sono i “nocattoli”, un dolce a base di mandorle, ai quali ogni anno viene dedicata una sagra e che, di recente, sono diventati anche presidio Slow Food.