Tra le tante cose belle che ci riserva il promontorio del Gargano, in Puglia, c’è anche Monte Sant’Angelo, comune in provincia di Foggia, arroccato su di una collina ad 800 metri di altitudine.
Il paese, poco più di tredicimila abitanti, spicca bianco tra i verdi boschi del monte dalla cui cima si gode lo spettacolo del mare azzurro non molto distante.
La montagna, di origine carsica, è cosparsa di grotte e caverne; una di queste è la celebre grotta dell’Angelo, meta di pellegrinaggi da ogni dove.
Il Castello, dove svetta la Torre dei Giganti, così chiamata per via degli enormi massi utilizzati per la sua costruzione, domina il paese sulla vetta del colle; da qui la vista sul golfo del Gargano è straordinaria.
Le origini del borgo sono legate ad una supposta comparsa dell’arcangelo Michele in una grotta della montagna, nel V secolo, che divenne subito un luogo di culto e meta di pellegrinaggio da parte delle povere popolazioni dell’epoca.
I longobardi vi costruirono un santuario, che divenne anche tappa obbligata dei Crociati in marcia verso Gerusalemme; attorno ad esso si sviluppo negli anni anche il paese, per entrare nel quale si dovevano oltrepassare un grande portone d’ingresso con due ante in bronzo, arricchito da decorazioni in lamine d’argento; ancora oggi entrarvi è un’esperienza suggestiva ed emozionante.
Poco fuori da Monte Sant’Angelo ci sono l’abbazia di Pulsano, del 591, restaurata di recente e riaperta al pubblico dopo secoli di abbandono e la Foresta Umbra, il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano, attrezzata con numerosi sentieri pedonali, un vero gioiello naturalistico con una grande varietà di specie vegetali e animali.
La sua posizione dominante ne ha fatto oggetto di attenzione di tutti i popoli che hanno percorso in lungo e in largo il nostro paese, dai longobardi ai normanni, svevi, angioini, saraceni compresi, e tutti hanno lasciato qualche vestigia del loro passaggio.
Monte Sant’Angelo, città di chiese e musei
Nei due musei della città, il “Devozionale” ed il “Labitario”, sono custoditi numerosi reperti delle varie epoche, compresi oggetti ritrovamenti nel corso di restauri che rimandano ad epoche ben più antiche di quelle in cui si presuppone sia sorta Monte Sant’Angelo.
Un altro interessante museo, quello delle “Arti e Tradizioni Popolari”, presenta invece temi e aspetti della vita e del lavoro delle classi subalterne nelle loro varie trasformazioni nei secoli.
Diverse le istituzioni religiose da ammirare, dalla chiesa e convento di San Francesco, a Santa Maria Maggiore, dall’Eremo di Pulsano al complesso monumentale di San Pietro, solo per citarne alcune.
La tradizione religiosa si ripercuote anche nei diversi gli eventi che la città organizza per i numerosissimi ospiti, in particolare per i pellegrini che vengono per visitare la grotta dell’Angelo, oggi Patrimonio Mondiale dell’Unesco, abbinando la visita ai vicini luoghi di Padre Pio, lasciando, nel corso dei secoli, un numero impressionante di ex voto come testimonianza di fede.
I turisti, oggi principale risorsa economica di Monte Sant’Angelo, salgono il colle anche per ammirare il caratteristico Rione Junno, il più antico e di origine medioevale, anche se notevolmente “ammodernato, con ancora le sue antiche vie, piene di negozietti di souvenir o di prodotti alimentari tipici delle Puglie, dalle ostie ripiene, ai formaggi di capra e di pecora, all’olio extra vergine e vini, dalle pettole, ai calzuncidde , dalle scartellate alle grandi pagnotte di pane cotte nei forni a legna.