L’attuale Milano Marittima, cittadina in provincia di Ravenna, divisa dal vicino capoluogo comunale Cervia solamente da un canale, che fino alla metà dell’Ottocento non era altro che una zona paludosa e boschiva, piena di secolari pini marittimi, conosciuta comunque da personaggi importanti quali Dante o Lord Byron, ha celebrato qualche anno fa i suoi primi cent’anni di vita, un periodo che l’ha trasformata radicalmente facendola diventare una delle più rinomate e ricercate mete balneari d’Europa.
I primi villini liberty
Ad inizio ‘900 la costruzione dei primi villini in stile liberty, la bonifica della zona paludosa circostante determinò l’arrivo dei primi, facoltosi, villeggianti milanesi.
Fu Giuseppe Palanti, pittore e docente dell’Accademia di Brera, a fare la proposta del primo piano regolatore di Milano Marittima ispirandosi al modello della “garden city” ideata dall’urbanista inglese Ebenezer Howard, teorizzatore di una città ideale e a misura d’uomo interamente immersa nel verde.
Nel 1913 a Milano Marittima vennero costruiti i primi tre villini; l’anno successivo altri quattro tra cui quello dello stesso Palanti; tutti quanti immersi nel verde della pineta e pressoché totalmente in stile liberty. Iniziò quindi uno sviluppo urbanistico notevole che, nel giro di pochi anni, fu in grado di trasformare un luogo paludoso in una accogliente località per le vacanze della media borghesia milanese.
Nel 1924 all’originaria Società Milano Marittima, si era affiancata la C.I.V.A.M. (Cooperativa Italiana Villini e Alloggi al Mare e al Monte). Gli obiettivi della Cooperativa erano quelli di offrire ai soci alloggi per le vacanze alle migliori condizioni economiche possibili e si rivolgeva per lo più ai ceti medi impiegatizi. Questo intervento contribuì non poco allo sviluppo turistico della località, tanto da giustificare un ulteriore incremento nella costruzione dei villini.
Nel novembre del 1927 Cervia fu riconosciuta, con decreto ministeriale, «Stazione di Cura, Soggiorno e Turismo», grazie anche al contributo della nuova località di Milano Marittima; così, da quell’anno, non solo proseguì la costruzione dei villini nella pineta, ma cominciò anche l’edificazione dei primi alberghi, colonie ed esercizi per la ristorazione. Tra gli alberghi, che hanno contribuito a fare la storia della località ricorderemo il “Mare e Pineta” edificato nel 1928. Dotato di un centinaio di camere e di 140 posti letto, di servizi e comfort e di un’ampia terrazza in cui si svolgevano serate mondane tra balli e intrattenimenti oltre a possedere un campo da tennis che ne fece un must per la media borghesia dell’epoca. A Cervia invece, il 30 giugno del 1931, si inaugurava il Grand Hotel.
La rotonda Beltramelli, oggi rotonda Primo Maggio, era collocata al centro della fascia pinetale, in mezzo alla quale sorgeva Milano Marittima. Durante l’estate funzionava un collegamento di autobus con la stazione ferroviaria di Cervia che aiutava a raggiungere le principali destinazioni alberghiere di una Milano Marittima che si era fino ad ora espansa in modo particolare dalla Rotonda Beltramelli al porto canale, escludendo in gran parte la zona collocata a nord.
La politica del fascismo favorì molto la costruzione delle colonie per le vacanze, che oltre ad incrementare una sorta di turismo sociale, rappresentavano un utile strumento di propaganda. Dalla seconda metà degli anni Venti ai primi anni Trenta, Milano Marittima ospitò la Colonia Magenta destinata al fascio femminile di Como, la Colonia Naviglio Grande e la Colonia Valcamonica mentre nel 1938 venne costruita la Varese che con i suoi 800 posti letto completò la costruzione dei grandi edifici a Milano Marittima.
Le Terme
Come non ricordare poi la presenza delle terme. I poteri curativi dell’acqua madre e del fango della salina si conoscevano già a partire dei primi anni Trenta quando si organizzavano i primi bagni salati e le prime sabbiature fino ad arrivare ad un vero e proprio stabilimento termale moderno e attrezzato inaugurato nel 1961.
Poco fuori dal parco delle Terme, il quale come tutta la pineta, la salina di Cervia e l’area circostante fa parte della punta meridionale del Parco Nazionale del Delta del Po, è poi stato realizzato anche un bellissimo campo da golf, meta di molti appassionati da tutt’Europa.
Il turismo d’elite
Nonostante brevi interruzioni dovute ai conflitti mondiali, nel secondo dopoguerra Milano Marittima si afferma definitivamente come metà turistica ricercata e apprezzata grazie anche agli enormi punti di forza, suoi elementi distintivi: l’ambiente, il benessere e la sua fama di località “in”.
Molto amata dai giovani, sia per la sua vita notturna sia per i suoi locali alla moda, Milano Marittima, frequentata comunque non solo dal bel mondo e dai vip, si contende con Riccione, il palmares di spiaggia glamour della Romagna.