Poche città nel mondo hanno il nome che si rifanno al loro prodotto più caratteristico ed una di queste è Marsala, in provincia di Trapani, la cui economia prevalentemente agricola e basata sull’industria vinicola si sta orientando ora anche verso il turismo.
La città, quasi 90.000 abitanti, protetta dal colle di Erice e circondata dai bellissimi siti archeologici di Segesta e Selinunte, ha un richiamo turistico particolarissimo, data anche la vicinanza con le meravigliose isole Egadi e ben collegata con le Pelagie, Ustica e Pantelleria.
Marsala affonda le sue radici nella storia; Cartaginesi, Fenici, Romani ed Arabi, cui si deve il nome, poi, Normanni, Svevi e Angioini si avvicendano nella sua dominazione.
All’inizio del secondo millennio le attività principali si trasferiscono dal mare alla terraferma, con lo sviluppo di attività agricole; si diffondono le colture dei cereali e cresce la pastorizia.
Marsala, un nome, un marchio
Nel ‘500, per combattere le incursioni dei pirati saraceni, viene chiuso il porto ed inizia il declino delle attività legate al mare, orientando le attività verso la produzione vinicola, inventando quel vino noto in tutto il mondo che è il “Marsala”, la più antica “Doc” d’Italia, che verrà commercializzato fin dal ‘700 dalla locale famiglia Florio.
Marsala è poi rimasta nella storia anche perché nel suo porto sbarcarono i Mille di Garibaldi che da qui partirono per fare l’Italia Unita.
Il centro storico della città è una miniera di monumenti, palazzi, chiese che rimandano alle epoche precedenti; il suo Parco Archeologico con la Venere Callipige e la Nave Punica, i mosaici dell’Insula romana e la grotta della Sibilla Lilybetana sono reperti di inestimabile valore artistico.
Marsala, un centro storico suggestivio
Particolarmente suggestivo l’antico quartiere spagnolo, con i suoi strettissimi vicoli ed il mercato del pesce, dove aleggia un’atmosfera tutta particolare; oggi il porto di Marsala oltre un centinaio di pescherecci anche di grandi dimensioni, che procurano pesce azzurro, crostacei e pesce spada ai mercati europei.
Un’altra attrattiva turistica marsalese è la laguna dello Stagnone con le quattro isole della Riserva naturale, le saline, i mulini a vento: un paesaggio incontaminato, tipicamente mediterraneo, caratterizzato dalle montagne bianche di sale e dalla presenza di innumerevoli uccelli.
Il vino Marsala
Ma rimane il vino la caratteristica più importante di Marsala; le uve utilizzate per la sua produzione sono: grillo, catarratto, inzolia e damaschino a bacca bianca, mentre tra quelle a bacca rossa si possono utilizzare il pignatello calabrese, il nerello mascalese e il nero d’avola.
I bagli e gli antichi stabilimenti in cui si produce il marsala sono una meta obbligata per chi fa turismo da queste parti, al pari dei mulini a vento e dei siti archeologici.
L’importanza dell’industria vinicola locale ha portato anche all’organizzazione del “Vinoro”, salone internazionale di vini dolci, passiti e liquorosi, in cui il marsala ha un posto d’eccellenza.
Data la latitudine ed il clima, un altro prodotto caratteristico ed importantissimo dell’economia marsalese è la fragola; la “Marsalina” viene prodotta soprattutto nel versante sud, ricco di risorse idriche, in duecento ettari di serre coltivate con una produzione annua di settantamila quintali e una decina di cooperative agricole il cui prodotto prende la via per i mercati italiani ed internazionali.
Una gastronomia multietnica
La gastronomia marsalese è particolarmente ricca e porta con se molti residui delle popolazioni che hanno posato i loro piedi sul suo suolo; sono rinomati il cuscus di pesce, la pasta con le sarde, i busiati con il tonno, il tonno ammuttunatu, cioè lardellato con aglio, pezzetti di formaggio e soffritto nell’olio di oliva, o ancora le sarde a beccafico, involtini di sarde farciti con pinoli e uva sultanina.
Ma oltre ai piatti di pesce, ci sono anche quelli di terra, come la tradizionale caponata, lo spezzatino, l’agnello o il capretto in umido e le immancabili scaloppine al Marsala.
Tra i dolci, cassata, cannoli, sfinci, frutta martorana, cappidduzzi di ricotta; cassateddi di fichi secchi, mustazzoli di vino cotto ed i gelati artigianali tra cui quelli di gelso, mandorla e anguria sono i più caratteristici.