La piccola frazione di Legro, piccolo borgo con 400 abitanti a circa tre chilometri dal comune di Orta San Giulio, sulle colline cusiane del lago d’Orta che portano verso il Mottarone, nel corso degli anni si è trasformato in un vero e proprio museo a cielo aperto grazie ai coloratissimi affreschi che illuminano i muri delle sue case, rappresentando scene ispirate dalle opere di Gianni Rodari o dai film che sono stati girati sulle rive del lago.
Da una ventina d’anni, da quando il centro storico di Legro si è trasformato in questo policromatico “murales” con bellissimi affreschi, è diventata un’interessante meta turistica.
Nella suggestiva passeggiata attraverso le vie del borgo si rivivono, attraverso splendidi fotogrammi dipinti, scene di famosi film che videro il Lago d’Orta come cornice, tra i quali “Il balordo”, “L’amante segreta”, “Una spina nel cuore”, “La voglia di vincere”, “Il piatto piange” e “La stanza del Vescovo”, solo per citarne alcuni, con i volti di molti attori noti.
Gli autori delle opere sono artisti affermati, sia nazionali che stranieri e gli alunni di alcuni licei artistici della zona, che hanno dipinto i muri secondo la propria libera interpretazione.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla locale Pro Loco per incentivare il turismo verso il piccolo borgo, altrimenti destinato a fermarsi nei paesi sulle sponde del vicino lago d’Orta, ma anche per cercare di bloccare l’esodo di giovani verso altre zone in cerca di lavoro.
Un’idea di successo
L’idea ha avuto il successo sperato, tanto che il turismo domenicale è diventato notevole, incentivando anche altre attività economiche, in particolare quelle enogastronomiche.
Nei ristoranti e trattorie del borgo si stanno riscoprendo anche i piatti della tradizione, come la Cuchela, una pietanza caratteristica per il particolare tipo di cottura, che si realizzava, una volta, in una pentola di ferro o pietra ollare.
Si tratta di una specie di zuppa con le verdure tagliate a grossi pezzi e disposte a strati nella pentola, salando leggermente, ricoperte con le costine, i salamini, le fette di pancetta e fiocchi di burro, quindi vi si aggiunge l’acqua e la si chiude con un coperchio pesante.
Quindi la Cuchela va lasciata cuocere lentamente per circa due ore sul fuoco o sulla brace, senza rimestare, ma scrollandola di tanto in tanto; a cottura ultimata, la si rovescia su un piatto di portata e servita molto calda direttamente in tavola.
Tra i prodotti tipici della zona c’è la Fideghina del Lago d’Orta, una mortadella di fegato, che può essere cruda o cotta, realizzata dai norcini artigiani locali con carni suine magre, pancetta e fegato di maiale e conciate con spezie, e vari aromi come pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, scorza di limone e vino rosso, spesso barbera.