Tra i tanti territori italiani vi è al Sud quello delle Murgie, zona di 4000 kmq che comprende parte del territorio pugliese e lucano molto simile ad un altopiano carsico di forma quadrangolare, che si estende nelle provincia di Bari, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi fino a Matera.
A nord è delimitata dal corso del fiume Ofanto ed a sud da una depressione che la separa dalla penisola salentina.
La parte più elevata dell’altopiano è ricoperta prevalentemente da steppe e pascoli e caratterizzata da coltura estensiva, mentre la Murgia bassa sud-orientale, dove la terra è più fertile è contrassegnata in prevalenza da coltivazioni di olivi.
Tradizionalmente, l’altopiano collinare delle Murge viene suddiviso in varie aree: la Murgia Costiera, la Murgia dei Trulli, le Murge Tarantine, le Murge di Gravina, la Valle d’Itria, la Murgia Materana.
I fenomeni carsici
In questo territorio sono presenti fenomeni tipici del carso friulano: doline, grotte, fra le quali le famose Grotte di Castellana e le gravine, erosioni carsiche, con pareti ripide e profonde.
A parte la sorgente del Canale Reale, manca nella regione qualsiasi corso d’acqua di superficie, mentre è presente una circolazione idrica sotterranea, con una falda profonda e piccole falde superficiali da tempo sfruttate a scopi irrigui mediante numerosi pozzi e cisterne.
Il turismo come risorsa emergente
Dal punto di vista turistico il territorio delle Murge è particolarmente ricco, sia dal punto di vista naturalistico che da quello architettonico e storico; tra le tante cose che val la pena di vedere, il misterioso Castel Del Monte, a pianta ottagonale, dove si mormora sia stato nascosto e mai trovato il favoloso tesoro dell’imperatore Federico Barbarossa.
A Gravina c’è una splendida Cattedrale romanica risalente ai primi anni del millennio scorso ed in zona c’è il Parco naturale Terra delle Gravine, un parco naturale regionale istituito per tutelarne il patrimonio paesaggistico e faunistico che si estende nelle province di Brindisi e Taranto.
La Valle d’Itria nella Puglia centrale, coincide con la parte meridionale dell’altopiano, dove vi sono i caratteristici trulli, tipiche abitazioni in pietra a forma di cono.
Le Murge tarantine, zona collinare al confine con il Salento, sono le ultime propaggini dell’Appennino meridionale, mentre la Murgia interna in territorio lucano, comprende la città di Matera con la sua gravina, un profondo solco calcareo sul fondo del quale scorre l’omonimo torrente che costeggia i famosi Sassi di Matera con le sue grotte risalenti al Neolitico e la presenza di circa 150 chiese rupestri edificate fin dal Medioevo.
Vi sono infine le Murge salentine, nella parte più meridionale, separate da quelle tarantine e brindisine, dalla Valle d’Itria, e dalla Terra di Bari dalla vasta area pianeggiante del Tavoliere,
Dall’agricoltura e l’allevamento, all’industria e turismo
Per secoli l’economia murgiana si è fondata sulla pastorizia e sull’agricoltura; oggi si coltivano prevalentemente oliveti, viti e mandorleti, oltre che alberi da frutto e, in misura più modesta, ortaggi; la pastorizia è ancora oggi molto diffusa, mentre di minore rilevanza, ma solo dal punto di vista economico, l’allevamento del cavallo murgese.
La modernità si trova in un’intensa attività estrattiva del marmo, a nord e dalla presenza del distretto industriale del mobile imbottito, ma una grossa parte dell’economia è derivata dall’attività turistica, soprattutto nella parte costiera.
Notevoli le zone naturalistiche che vale la pena di andare a vedere, come il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano e la Riserva naturale Murge Orientali.