Nella bergamasca Val Brembana, tra il fondovalle e le pendici del monte Torcola, troviamo il comune di Isola di Fondra, un borgo diffuso tra alcune frazioni che fra tutte fanno meno di 200 abitanti.
Le di frazioni principali sono quelle di fondovalle, mentre quelle sul monte sono praticamente residenze estive, ad esclusione di Pusdosso, dove alcune persone continuano a vivere, in un ambiente rurale e montano difficile, ma suggestivo e bellissimo.
Sono borghi che ci sono formati tra il 1100 ed il 1300, all’epoca delle invasioni barbariche, anche se in precedenza i Romani vi si erano insediati per sfruttare i giacimenti di rame del territorio e per la sua lavorazione, dal quale potrebbe derivare anche il nome del borgo, da “fondere”, appunto.
Scarse le notizie dell’epoca medioevale, quando la popolazione era dedicata prevalentemente alla pastorizia ed all’agricoltura; nel 1500 si sviluppò l’attività estrattiva, del rame, allargata anche al ferro ed al piombo, alla pirite ed all’argento, con le relative fucine e lavorazioni, che venivano esportate anche fuori della val Brembana.
Il successivo periodo della dominazione asburgica, che impose pesanti dazi e tassazioni, affossò questo tipo di industria, che non si riprese più, causando povertà ed esodi verso la pianura padana e l’estero.
Soltanto negli ultimi decenni ha cominciato a prendere sempre più piede l’industria del turismo, che sta risollevando il borgo dopo un periodo di lento ed inesorabile spopolamento.
Il borgo di Pusdosso, ad un migliaio di metri slm, è particolarmente caratteristico, con la chiesetta dei Santi Valentino e Pantaleone, le solide case di pietra addossate le une alle altre e, più distanti, le stalle.
Il paese è raggiungibile solo a piedi; la strada si ferma al borgo sottostante di Cornelli e per il trasporto di materiali o emergenze sanitarie, si usa una teleferica o gli elicotteri.
A Pusdosso c’è la piccola chiesa parrocchiale quattrocentesca di San Lorenzo, ristrutturata più volte nei secoli seguenti, quando furono anche ritrovati una necropoli altomedioevale ed una fortificazione d’epoca romana.
L’intero territorio, immerso nel verde, offre numerose possibilità di escursioni adatte ad ogni esigenza con grandi prati e boschi, oltre che tra un borgo e l’altro, dov’è possibile trovarsi di fronte a case in pietra e chiesette che risalgono ad oltre cinque-seicento anni fa.
I boschi intorno circostanti sono ricchi di castagni i cui frutti un tempo costituivano una risorsa alimentare importante per la popolazione ed anche oggi molti valligiani in autunno vi si inoltrano per raccoglierle e partecipano numerosissimi alla Sagra delle Castagne che si svolge annualmente a Pusdosso.