Il silenzio è la prima caratteristica di questo “viaggio” spettacolare nella foresta fossile di Dunarobba, poco lontano da Avigliano Umbro, in provincia di Terni, proposto dagli amici di “Fuoriporta”.
Il silenzio è necessario per entrare nella profondità mistica di questo luogo, dove semplici tronchi di legno scandiscono il tempo, riportandoci al passato, un passato davvero lontano, datato a tre milioni di anni fa.
Siamo nella Foresta Fossile di Dunarobba, uno dei siti paleontologici più importanti al mondo dove passeggiare o fare trekking.
Vi troverete i resti dei circa cinquanta tronchi di gigantesche conifere che vissero nel corso del Pliocene. Questi tronchi costituiscono un’eccezionale e rara testimonianza della vegetazione che caratterizzava questo settore della penisola italiana, oggi Umbria, nell’arco di tempo compreso fra i 3 e i 2 milioni di anni fa.
Una scoperta di cinquant’anni fa
La Foresta Fossile venne alla luce verso la fine degli anni ’70, all’interno di una cava di argilla destinata alla fabbricazione di mattoni per l’edilizia.
Da allora la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, negli anni successivi alla scoperta, ha iniziato un lungo lavoro di documentazione finalizzato allo studio, alla salvaguardia e alla conservazione del sito paleontologico.
È emozionante vedere alberi “mummificati” e conservati per due milioni e mezzo di anni sotto uno strato di argilla; la particolarità dei reperti è che i fossili vegetali non sono pietrificati, ma conservano ancora il legno della pianta originaria. Il diametro dei tronchi fossili varia da 1 metro a 4 e le altezze possono arrivare fino a 8 metri. Recenti sondaggi hanno dimostrato la presenza di lembi di legno fino a 25 metri di profondità rispetto all’attuale piano di scavo.
Per chi visita la foresta, non può perdere la Grotta Bella, una cavità naturale nei pressi del piccolo borgo di Santa Restituta, a circa 12 km da Avigliano Umbro ricca di stalattiti e stalagmiti.
A partire dal Neolitico Inferiore fino all’Età del Bronzo la grotta era utilizzata per insediamenti abitativi; dalla fine del VI sec. A.C. l’utilizzo assume una finalità esclusivamente cultuale, testimoniata dal rinvenimento dei bronzetti schematici caratteristici della religiosità votiva delle antiche popolazioni umbre.
Presso il Museo Archeologico di Perugia è possibile ammirare questi ritrovamenti; bronzetti e statuette, con le quali la gente si recava nella grotta, lasciandoli come ex-voto a Marte, Dio della guerra e ad altre divinità che proteggevano l’allevamento, l’agricoltura e anche le persone in guerra o ammalate. Grazie allo scavo della terza trincea sono state portate alla luce monete di epoca romana.
Con i resti di ceramiche, ritrovate durante gli scavi, sono stati ricostruiti vasi bellissimi e di straordinario valore.
Da visitare anche il Castello di Sismano che sovrasta un piccolissimo borgo e buona parte dei colli circostanti. Ha sempre svolto un ruolo importante nelle guerre medievali. E’ privato, ma lo potete ammirare dall’esterno.