Tra le tante località dell’Italia minore che meritano una visita ed un soggiorno c’è anche Guarcino, piccolo borgo di 1800 abitanti circa in provincia di Frosinone, che ha saputo mantenere intatte molte delle sue caratteristiche medioevali ed è nota come “la città delle acque”.
Sorta su un colle dei monti Ernici circa 2800 anni fa, Guarcino ha sempre rappresentato una tappa importante negli spostamenti delle popolazioni e delle greggi in questa parte del centro Italia, proprio per la sua posizione strategica e la sua ricchezza di acqua, che mantenne anche dopo la caduta dell’impero romano, quando l’arrivo delle orde barbariche e dei saraceni spinse la popolazione ad erigere numerose torri di avvistamento, alcune delle quali sopravvissute fino alla nostra epoca.
Assoggettato al potere temporale dei Papi, il borgo è stato a lungo conteso dalle diverse famiglie nobiliari della corte pontificia ed è stato anche sede di alcuni eremitaggi, come quello di San Benedetto e Sant’Agnello, attratti dalla bellezza delle sue montagne; l’eremo in una grotta soprastante la città è tutt’ora meta di pellegrinaggi e ritiri spirituali.
Il centro storico medioevale
Il centro storico del borgo ha una struttura tipicamente medioevale; lungo le strade ed i vicoli non sono rari i palazzi in pietra sulle cui facciate si aprono portali, bifore, trifore ed altri interessanti elementi decorativi.
Tra i tanti, l’imponente Palazzo Patrasso ed il trecentesco Palazzo Tomassi, situato nella parte meridionale della vecchia cinta muraria, sorretto da una grande arcata a sesto acuto; interessanti anche il monumento eretto in onore dell’eroe guarcinese Malpensa, che sfidò a duello e sconfisse Enrico VI, figlio del Barbarossa e il monumento al crociato Bonetto Floridi.
Tra le cose da ammirare a Guarcino c’è la settecentesca e barocca Collegiata di San Nicola, al cui interno sono custodite numerose opere pittoriche e la statua del patrono della città, Sant’Agnello.
Del periodo altomedioevale è anche la chiesa di San Michele Arcangelo, edificata sui resti di un tempio romano, che a fine ‘500 venne trasformato in convento, subendo un ulteriore restauro nel ‘700; notevoli anche qui gli affreschi cinque-seicenteschi mentre di epoca duecentesca sono quelli conservati nella Cripta sottostante; particolare la torre campanaria a vela, che risale al XII –XIII secolo e tutt’ora funzionante.
A dimostrazione della profonda spiritualità della popolazione vi sono a Guarcino diverse altre istituzioni di carattere religioso, come il Monastero e la chiesa di San Luca, probabilmente fondato da San Benedetto durante il suo soggiorno in paese, il Monastero delle Suore Agostiniane, l’Eremo di Sant’Agnello ed il Santuario della Madonna delle Grazie.
La città delle acque
Guarcino è da sempre conosciuta anche come “la città delle acque”; infatti nel piccolo abitato del frusinate si trovano la Fonte di Filette e la Fonte di San Luca con acque minerali curative, che da una quindicina d’anni sono anche imbottigliate e commercializzate.
Nei dintorni del borgo si in erpicano sui monti Ernici una fitta serie di sentieri adatti per chi pratica sport come trekking, escursionismo, mountain-bike, gite a cavallo; non lontano la stazione sciistica di Campocatino, dal quale si gode un suggestivo panorama del basso Lazio e delle isole Pontine.
Numerose le iniziative che vengono organizzate in paese per attirare visitatori e turisti, in particolare nel periodo estivo, alcune delle quali collegate ai prodotti tipici locali, come le Sagre del Prosciutto e quella dell’Amaretto.
L’amaretto di Guarcino
L’amaretto di Guarcino è un biscotto di forma ovale e colore marrone chiaro a base di mandorle, albumi d’uovo, zucchero a velo ed ostia disposta alla base dell’amaretto; la sua produzione nel borgo del frusinate risale ad oltre un secolo fa, e si racconta che la ricetta sia stata regalata ai paesani da un generoso frate che vi venne ospitato durante una sosta per un pellegrinaggio.
Numerose anche le feste religiose, come quella della Madonna della Neve, quella di San Rocco, la Fiera di San Bartolomeo, quelle patronali di Sant’Agnello, quella di San Michele Arcangelo e quella della Madonna di Loreto, tutte occasioni per mettere in evidenza la religiosità guarcinese e come sempre anche occasione per far conoscere ai turisti e visitatori le eccellenze gastronomiche della Ciociaria, come prosciutti coppiette e salamini; gli abbuoti, cioè i tipici budellini d’agnello che avvolgono pezzetti di lardo, sedano e carote; la cicoria, il miele e gli amaretti della quale Guarcino va particolarmente fiera.