Proprio ai piedi dell’altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza, nel Veneto, c’è Marostica, bellissima cittadina nota in tutto il mondo per la sua grande scacchiera dove negli anni pari si gioca una partita con figure umane in costume.
Piena di bellezze naturali e per un passato storico piuttosto originale, Marostica, è una città scaligera con un impianto urbanistico medioevale tra i più importanti del Veneto.
I due castelli, quello Superiore sul colle Pausolino e quello Inferiore, nella centrale piazza Castello, sono uniti dalle mura trecentesche, con un suggestivo effetto scenografico.
Marostica e i suoi due castelli
Il Castello Inferiore, anch’esso del XIV secolo, sorge nella centrale piazza Castello, che ancor oggi custodisce i simboli della passata dominazione veneziana rappresentata dalla colonna con il leone alato; le sue mura merlate, sovrastate da un massiccio torrione, circondano un cortile con portico e loggia su due lati.
Questa naturale scenografia, che incornicia una delle piazze più belle d’Italia, fa da sfondo a uno degli eventi che hanno reso Marostica famosa a livello internazionale: la Partita a scacchi con personaggi viventi.
L’iniziativa di questa partita a scacchi giocata in piazza e con personaggi viventi fu dello scultore ed artista Mirko Vucetich, che nel 1954 la propose e realizzò quale rievocazione storica, scrivendo anche il testo teatrale “La partita a scacchi”.
Oltre 600 figuranti in costume medioevale, cavalli, armati, sbandieratori, guitti e sputafuoco, dame e gentiluomini, fanno da cornice al gioco degli scacchi che rappresenta la sfida tra due signori dell’epoca per aggiudicarsi la mano di una bella dama, sotto gli occhi attenti di un pubblico che arriva da ogni parte del mondo.
Marostica, non solo scacchi viventi
Città molto attiva, Marostica organizza un’infinità di manifestazioni ed eventi: tra questi degni di nota il mercatino mensile dell’antiquariato, la rassegna internazionale di grafica “Umoristi a Marostica”, la Sagra di San Simeone, patrono della città e la “Caretera”, una corsa rompicollo in discesa su carretti guidati da un equipaggio di due persone, tra il Castello Superiore ed il Castello Inferiore.
La “marosticana” e una cucina povera ma gustosa
Un’altra iniziativa di rilievo è dedicata al suo prodotto principale, la ciliegia di Marostica, che ha ottenuto l’Igp qualche anno fa; conosciuta in tutto il mondo, la “marosticana” è una tra le più apprezzate varietà di questo frutto e devono il loro nome appunto alla cittadina scaligera.
Oltre che in questo comparto dell’agricoltura, per l’economia di Marostica ha rilevante importanza anche il settore industriale, in particolare l’abbigliamento, che ospita aziende di livello internazionale.
La cucina vicentina che ci è stata tramandata è ricca di piatti di evidente derivazione popolare, composta di piatti semplici, di tradizione contadina, che seguono l’andamento delle stagioni e dei relativi prodotti che si raccoglievano nei prati e nei boschi.
Tra i primi troviamo i Bigoi co’ l’arna, sorta di grossi spaghetti di grano tenero tradizionalmente trafilati col torchio girato a mano e conditi con un ragù di anatra.
Fra i secondi piatti ricordiamo il baccalà alla vicentina con la polenta, comparso sulle tavole vicentine nel XVI secolo ed il Toresan, cioè il colombo allo spiedo tradizionalmente consumato solo nel mese di agosto quando i colombi selvatici giovani e teneri avevano raggiunto la dimensione dell’adulto. Tra i dolci, troviamo la rustica putana di farina di mais e fichi, la fugassa, el macàfame, e la treccia d’oro di Thiene.
Il territorio è anche ricco di vigneti, in quanto il terreno è caratterizzato da depositi di ghiaia, altamente drenante per cui le viti non sono afflitte da malattie fungine; il più antico e caratteristico vigneto è il Vespaiolo, che non è presente altrove, da cui si ricava anche il Torcolato, vino da dessert prodotto sin da mille anni, ma anche alcuni Doc, come il Bianco, il Recioto ed il Vin Santo.