Sulla vetta di un colle in mezzo all’Umbria, in provincia di Perugia, c’è Citerna, piccolo paese di poco più di tremila abitanti, vocato all’agricoltura ma riscoperto dal turismo dopo essere stato classificato tra i borghi più belli d’Italia.
La sua collocazione in posizione rialzata ne denota la caratteristica di antico fortilizio contro i nemici provenienti da Romagna, Marche e Toscana, di cui l’Alta Valle del Tevere costituisce la confluenza naturale.
Citerna, l’antica Civitas Sobariae
L’antica Civitas Sobariae ha seguito nei secoli il destino del territorio circostante, dalle invasioni barbariche al dominio dello Stato Pontificio fino all’occupazione dei tedeschi durante l’ultima guerra ed allo sviluppo economico di oggi.
Il piccolo borgo umbro conserva ancora nella due-trecentesca cinta muraria, nei camminamenti medievali e nell’acropoli sovrastante il borgo, la memoria di una storia ricca di fascino e mistero.
La struttura del paese si è sviluppata nel tempo su due livelli sovrapposti, l’acropoli, il nucleo originario, e il burgus, aggiunto nel Duecento, il cui sottosuolo è pieno di camminamenti, percorsi, volte e numerose cisterne di raccolta delle acque piovane che forse sono all’origine del suo nome.
Per entrare a Citerna si passa per la Porta Romana a sud o la Porta Fiorentina a nord; a ridosso della prima c’è il Monastero di Santa Elisabetta, nella cui chiesa si trova una “Vesperbild”, una trecentesca icona tedesca raffigurante una Pietà.
Nel corso principale c’è Casa Prosperi – Vitelli, al cui interno si ammira il camino del XVI secolo detto degli Innamorati e la seicentesca chiesa di San Michele Arcangelo e quella di San Francesco, al cui interno sono contenute molte opere d’arte cinquecentesche di Luca Signorelli, Simone Ciburri, Donatello, Raffaellino del Colle e del Pomarancio.
Ma è passeggiando per le sue strette vie che si respira tutta l’atmosfera del borgo medioevale, trovandosi nelle piazzette, tra i ruderi dell’antica rocca longobarda il cui bastione occidentale e il Torrione rotondo è divenuto il simbolo del paese, oppure nei diversi punti panoramici dai quali si può ammirare un paesaggio ancora incontaminato delle sue colline, rese immortali da numerosi artisti di varie e diverse epoche.
Il vinsanto di Citerna
Citerna ha un suo prodotto tradizionalmente locale: il vinsanto, un passito amabile ma potente, ottenuto da uve scelte raccolte da vigne vecchie e poste sui graticci o attaccate sulla soffitta fino a Natale, per compiere il necessario appassimento.
Dopo la spremitura, il vino viene raccolto in appositi caratelli mescolato alla “madre”, una specie di lievito derivante da residui concentrati di precedenti annate ed infine messo a riposare per tre anni, dopo di ché si può procedere alla “spillatura”.
Tra i piatti tipici di Citerna, invece, troviamo le tagliatelle fatte in casa condite con sugo d’oca, i crostini al tartufo o con le interiora di pollo; il filetto e bistecca di chianina ai ferri, i dolci come il torcolo, i crostini “briachi” di Carnevale.