Elegante borgo situato lungo le sponde del Naviglio Grande, Cassinetta di Lugagnano, nel milanese, 1.200 abitanti circa, deve il suo sviluppo e la sua ricchezza culturale e ambientale proprio al canale Naviglio, la celebre via d’acqua, navigabile fin dal XII secolo.
Sulle sue sponde e nella strada parallela al canale sono sorte nel corso del tempo veri e propri gioielli di architettura rurale come la quattrocentesca Cascina Bardena e alcune ville come Villa Negri, Villa Dugnani, la splendida Villa Visconti Maineri, Villa Cattaneo Krentzlin e Villa Castiglioni Bossi.
Alcune altre di queste bellissime dimore patrizie, “case di campagna” dei ricchi milanesi del settecento, si trovano poco più all’interno rispetto al corso del canale: Villa Moerlin Visconti, Villa Trivulzio, Villa Eusebio e Villa Clari Monzini.
L’antico mulino
Il paese un tempo era costituito da due distinti borghi, Lugagnano, quello più antico, d’epoca romana, e Cassinetta, d’epoca medioevale, che nel ‘400 divenne un’unica località, attraversata dal canale che derivava dal Naviglio Grande e che, attraversando il paese, faceva girare le pale di un mulino, tuttora esistente e funzionante.
Oltre alle sue Ville, Cassinetta di Lugagnano è nota anche proprio per il “Molino della Pazza Biraga” e per l’Antica Osteria del Ponte, uno dei ristoranti più antichi e rinomati d’Italia, dove Carlo Borromeo alloggiò durante la sua visita pastorale al piccolo borgo.
Il quattrocentesco “mulino della Pazza Biraga” sorge su quello che era probabilmente la prima porzione di terrasulla destra del Naviglio ad essere edificata; su questo territorio, detto di Cassina Biraga, Maffiolo Birago costruì una roggia, facendola derivare dal Naviglio, per il funzionamento di un mulino.
La costruzione ha ancora una struttura molto solida con poche aperture; considerato il più vecchio tra i mulini funzionanti della cerchia dei navigli, conserva intatta sia la macina di pietra che tutti gli strumenti annessi, compresi gli ingranaggi in legno che collegano le pale esterne alle pulegge di trasmissione.
L’antica Osteria del Ponte
L’esistenza dell’Osteria del Ponte è documentata fin dal XVI secolo, quando essa veniva utilizzata anche per il commercio di prodotti agricoli; oggi, per la sua storicità e per la sua posizione nel cuore di Cassinetta, affacciata sul Naviglio e di fronte alla splendida Villa Visconti Maineri ed alla settecentesca statua di San Carlo, l’Osteria del Ponte è un luogo di assoluto fascino, ricercata e celebrata da buongustai a livello nazionale.
Poco fuori del borgo sorge la Cascina Bardena, circondata da un parco ricco di piante secolari e adornato da alcune vecchie statue, uno dei complessi architettonici più antichi del territorio, risalente, pare, al XIII secolo, passata nel corso del tempo di mano in mano tra i diversi proprietari terrieri più abbienti della zona, oggi adibita a struttura residenziale.
La Villa Visconti
Tra le tante ville patrizie, la più nota è senz’altro Villa Visconti, sul lato orientale del canale, proprio dove inizia la roggia, colorata di giallo della Milano settecentesca e neoclassica, la di origine probabilmente precedente.
L’edificio ha una pianta ad H, su tre piani ed è frutto di una serie di modifiche che hanno interessato la costruzione nel corso dei secoli; particolare è il doppio giardino disposto su due piani: il primo, all’italiana, termina con una nicchia centrale, davanti alla quale pare si svolgessero recite teatrali, il secondo, all’inglese, con un grande prato centrale con alberi e frutteti.
Vi sono inoltre una cappella con due ambienti, una per il pubblico con ingresso dalla strada, ed una, separata da un piccolo vano nel quale, attraverso due grate, i signori potevano assistere alle funzioni religiose, mentre nel lato sud-ovest si trovano i fabbricati civili e rustici.