Il più piccolo comune della Toscana è Capraia Isola, in provincia di Livorno, unico centro abitato dell’omonima isola dell’arcipelago toscano, con nemmeno cinquecento abitanti.
Capraia, che può essere raggiunta in barca o con il traghetto e, nel periodo estivo, anche con un servizio di navetta veloce, fa parte della rete “Natura 2000” come sito d’importanza comunitaria, ed anche del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, assieme alle altre sei isole di Gorgona, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, dette le “Sette Perle dell’Arcipelago Toscano”, il più grande parco marino d’Europa.
L’isola delle capre
L’isola delle capre, com’era chiamata un tempo, è stata popolata fin dalla preistoria e successivamente vi sbarcarono diversi popoli di navigatori fra i quali Tirreni, Umbri, Greci e Cartaginesi; gli Etruschi ne sfruttarono il legname per rifornire le fonderie dell’isola d’Elba.
L’isola è di origine vulcanica, con un cono di eruzione ancora oggi ben visibile per metà nella tipica Cala Rossa, una delle cale più suggestive dell’intero arcipelago; le sue coste sono interamente rocciose e spesso inaccessibili via terra, con grotte, insenature e guglie di roccia, un vero paradiso per chi pratica sport subacquei.
Il porto
Il porto di Capraia Isola, a circa un chilometro dal centro dell’abitato, si trova in un’insenatura abbastanza riparata sulla costa nord-orientale, protetto su uno sperone a picco dal cinquecentesco Forte di San Giorgio, un’antica fortezza genovese costruita sui resti di una villa romana. A sud di Capraia Isola, in località La Piana c’è la trecentesca chiesa di Santo Stefano.
A fine ‘800, dopo la nascita del Regno d’Italia, il Comune di Capraia cedette con una convenzione al Ministero dell’Interno un terzo del territorio per la realizzazione di una Colonia Penale Agricola che fu smantellata solo una quindicina d’anni fa.
Paradiso del birdwatching
Capraia è considerata anche il paradiso del birdwatching poiché la presenza dell’unico invaso nell’arcipelago toscano ne fa la meta ideale per le soste di circa duecento specie di uccelli migratori.
L’isola è dominata dalla macchia mediterranea, con una flora costituita dall’erica, il corbezzolo, il lentisco, il mirto il cisto marino, la ginestra, l’euforbia, l’oleandro e gli arbusti aromatici come il rosmarino, il maro, la lavanda e l’elicriso.
Nelle zone costiere è facile incappare nei bellissimi campi di posidonia oceanica, una pianta marina dalla suggestiva fioritura.
La natura rocciosa e scoscesa del terreno che caratterizza l’isola di Capraia ha fatto sì che l’economia del territorio fosse sempre molto povera, basata sulla pesca e su una limitata produzione agricola, soprattutto vinicola. Oggi il peso di queste occupazioni tradizionali è del tutto trascurabile, praticamente soppiantata oggi dal turismo estivo.
L’economia di Capraia
L’isola di Capraia, nonostante la sua ridotta estensione, ha alcuni prodotti tipici molto particolari tra cui il Nettare di Capraia, un particolare miele millefiori di consistenza fluida, dal colore ambrato.
Altra specialità locale sono i liquori distillati dai frutti tipici della macchia mediterranea, come il nocino, il liquore di mirto, il limoncino, le grappe di mirto e di miele, un distillato di amarene e il Sangiovese dell’Elba, il Rubino.
Confetture di vario tipo, formaggi caprini freschi sia stagionati ed il vino aleatico di Capraia prodotto nella zona della Piana completano l’offerta di Capraia, assieme ai piatti a base di pesce delle sue diverse attività ricettive.