In una conca pianeggiante nella zona prealpina dell’alto Piemonte, c’è Borgomanero, città di oltre ventimila abitanti a pochi chilometri dal lago d’Orta.
La città è di origini medioevali, presumibilmente a cavallo del millennio, sorta attorno alla chiesa di San Leonardo al quale, poco tempo dopo, venne aggiunta una roccaforte, ampliando il borgo, che continuò a crescere anche nei secoli successivi.
Una storia d’assedi e distruzioni
Borgomanero, proprio per la sua posizione strategica sulla via di comunicazione verso il nordovest d’Europa, si trovò al centro delle contese tra le diverse grandi signorie italiane, subendo assedi e distruzioni.
In epoca ottocentesca le mura vennero abbattute e la città divenne un moderno centro ricco di attività commerciali, artigianali ed industriali che affondava comunque le sue radici nell’economia agricola che per secoli l’ha caratterizzata.
La città, costruita sul modello tardo medioevale, ha una forma pressappoco rettangolare, è disposta su due larghi assi principali che si intersecano nella piazza centrale porticata, presidiata dalla chiesa barocca di San Bartolomeo, dividendola in quattro quartieri.
Oltre alla chiesa di San Bartolomeo, a Borgomanero vi sono anche atre interessanti vestigia del suo passato, come l’antichissimo oratorio di San Leonardo, una chiesetta romanica del XII secolo, con all’interno diversi pregevoli affreschi.
Ed ancora il Palazzo d’Este, il ponte medioevale detto del Torrione, il castello di Vergano, la Cascina e Torre Baraggiola, il Mulino della Resiga e, fra i vigneti di Santa Cristina, gli oratori di Santa Maria a Caristo, quello di San Michele alle Verzole e quello millenario di San Nicola alla Baraggiola.
La festa dell’Uva e il Palio degli Asini
Numerose le iniziative organizzate a Borgomanero; quella più importante è l’annuale appuntamento con la Festa dell’Uva: un insieme di eventi culturali, sportivi e folkloristici tra cui spicca il Palio degli Asini e la tradizionale sfilata di carri allegorici e vendemmiali, preparati dai quartieri cittadini o dai comuni limitrofi, con coreografie di tipo carnevalesco.
In questa come tante altre occasioni di incontro, i prodotti tipici del territorio sono sempre presenti per i numerosi turisti e visitatori, così come i piatti tipici borgomaneresi, il più noto dei quali è il “Tapulone”.
Si tratta di una pietanza che la tradizione popolare ricollega alla leggendaria vicenda dei 13 pellegrini della Bassa da cui sarebbe stato fondato il borgo, i quali, per vincere la fame, altro non poterono che sacrificare l’asino che conduceva il loro carretto.
Ed assieme al Tapulone sono anche altri i piatti che si richiamano alle tradizioni della cultura contadina di un tempo, come il riso in cagnon e la risada, la polenta, “cunscia, cumodà o rustida”, la busecca e la Cassoeula, lo stufato d’asino e la frittura, senza dimenticare il salame d’asino e di maiale, i salami d’la duja, i cuteghitti, la fidighina, i sanguinacci.