Transitando per l’antica via Francigena, in territorio laziale, provincia di Viterbo, praticamente alle porte del capoluogo del quale è una frazione, eccoci a Bagnaia, piccolo millenario borgo medioevale di nemmeno 5.000 abitanti.
Il piccolo borgo è rinomato per la sua “Villa Lante”, una costruzione cinquecentesca con uno splendido giardino rinascimentale al’italiana.
Bagnaia è sempre appartenuta a papi e cardinali, che l’hanno eletta a località di riposo, soprattutto in epoca rinascimentale, quando venne costruita appunto Villa Lante ed altre sontuose dimore gentilizie e venne riorganizzato l’assetto urbanistico del paese, con le facciate dei palazzi più importanti fregiate degli stemmi delle casate papali e cardinalizie.
Attraverso un’unica porta-galleria si accede al centro storico, dove spicca una maestosa torre cilindrica davanti all’antico castello medievale, successivamente trasformato in palazzo baronale con una elegante loggia.
Dentro al borgo si intrecciano vicoli e piazzette che si affacciano sulla valle Pierina, dove si cammina come trasportati nell’atmosfera di qualche secolo fa.
A metà del Cinquecento viene realizzata su di un ripido pendio terrazzato Villa Lante, accessibile dalla piazza, con il suo incantevole giardino all’italiana.
Il pendio, ridotto in cinque terrazze con eleganti fontane unite da elementi decorativi, termina in un piano con alcune palazzine sullo sfondo.
Sullo sfondo dell’ultimo terrazzamento in alto, è inserita la fontana del Diluvio, ricavata in una roccia avvolta da una fitta vegetazione e circondata da due loggette, che raccoglie le acque da una sorgente dei colli Cimini.
Da qui ricade poi con alcune cascatelle ad alimentare fontane e vasche sottostanti, fino alla fontana del Quadrato, dominata dal gruppo dei Quattro Mori, ma sono diverse e tutte molto scenografiche le fontane lungo il pendio.
Anche le due palazzine adiacenti alla villa, anch’esse rinascimentali, sono riccamente decorate con scene mitologiche, paesaggi, stemmi cardinalizi, arazzi, giochi di putti, scene marinaresche e figure allegoriche.
Bagnaia è famosa in tutta la zona anche per il Sacro fuoco di Sant’Antonio: un’enorme pira di oltre 8 metri di altezza per circa 30 metri di circonferenza che viene accesa ogni anno a metà gennaio, in occasione della festa religiosa.
Per l’occasione, come anche nelle altre manifestazioni che si organizzano nel borgo, la gastronomia della Tuscia entra in scena, soprattutto con i suoi dolci, come le “Ciambelline al vino con le nocciole”, uno dei prodotti tipici più diffusi e rappresentativi della Tuscia viterbese, o il pane con la farina di castagne, soprattutto nel periodo autunnale, oppure i tradizionali “Brutti ma Buoni” del periodo natalizio.