Le Dolomiti, patrimonio Mondiale dell’Umanita Unesco, racchiudono tra le le loro infinite vette tanti bellissimi paesi dove i ritmi di vita sono determinati dalle stagioni; uno di questi è Auronzo di Cadore.
Il paese del bellunese, 3500 abitanti, è placidamente adagiato sulle sponde del piccolo lago artificiale di Santa Caterina, meglio conosciuto come lago di Auronzo, nella verdissima e magica valle del fiume Ansiei, affluente del Piave, ai piedi delle Tre cime di Lavaredo.
Auronzo di Cadore; una vocazione turistica antica
La cittadina è stata meta turistica fino da fine ’800 e dall’ultimo dopoguerra ha avuto uno sviluppo urbanistico consistente lungo tutta la sponda del suo lago, dovuto ad un turismo estivo ed invernale che la gente cadorina ha saputo interpretare, coltivare ed incrementare con dedizione e capacità non comuni.
La fama turistica di Auronzo di Cadore richiama infatti un pubblico internazionale di sciatori, scalatori e sportivi insieme a tranquilli villeggianti alla ricerca di relax e indimenticabili passeggiate.
L’architettura del borgo è quella tipica delle montagne bellunesi; sono visibili resti di epoca romana e le antiche borgate sono ancora ben identificabili dalle varie pievi che spiccano qua e là.
Auronzo di Cadore; la natura incantata
La natura che circonda e avvolge Auronzo è magnifica in ogni stagione: sul monte che la sovrasta c’è la foresta di Somadida, oggi riserva statale e all’epoca della Serenissima una vera “miniera d’oro” per la prestigiosa flotta che attingeva da qui il suo prezioso legname.
Prati, boschi e i tabià, i caratteristici fienili in legno, alimentano la magia della valle a cui fanno da cornice celebrità alpine come le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, la Croda dei Toni e il Corno del Doge; il territorio comunale comprende infatti anche Misurina col suo lago e parte del massiccio delle Tre Cime di Lavaredo.
Auronzo di Cadore e la sua cucina tipica
La cucina cadorina è ricca e varia, caratterizzata da qualità e genuinità, che sono gli ingredienti principali per ogni ricetta gastronomica e dove la tradizione sposa nel piatto il piacere del gusto e della semplicità.
La polenta, le patate, i fagioli, i funghi e le erbe di montagna, sono gli ingredienti che più frequentemente accompagnano piatti a base di cacciagione o deliziose torte.
I primi piatti offrono un’ampia scelta tra i canederli, gli gnocchi, i casunziéi e le minestre; tra i secondi piatti numerosi sono quelli a base di selvaggina ma non mancano lo speck, il prosciutto, i funghi e gli ottimi formaggi di malga; i dolci vedono il trionfo delle mele, utilizzate per strudel, fritelle e péta.