Ciak, si mangia! Quante volte il cinema e la televisione hanno rappresentato, direttamente o meno, il mondo del cibo? E quante volte avete visto in un film o in una serie Tv un piatto o una ricetta che vi è rimasta impressa indelebilmente nella memoria?
Ciak: il cinema in cucina è servito
Pensate alle quaglie “en sarcophage”, specialità del Café de Paris in “Il pranzo di Babette” o al ragù che il caporegime Clemenza insegna a preparare a un giovane Michael Corleone nel primo episodio de “Il Padrino”, o ancora alla ratatouille che nell’omonimo film animato risveglia le memorie d’infanzia del feroce critico gastronomico Antoine Ego.
Le suggestioni del cinema diventano piatti
Ed è il rapporto fra cibo e celluloide che si pone alla base del concept innovativo di Ristopolis, il locale – così battezzato in omaggio al famoso “Metropolis” di Fritz Lang, capolavoro del muto datato 1926 – che a inizio 2023 ha aperto i battenti alle porte di San Lazzaro di Savena, dove un tempo c’era l’Osteria San Francesco, grazie alla passione e all’iniziativa di Licia Moffa, anima creativa e grande appassionata di cinema, e Luca Mogianesi, cultore indefesso della cucina ed esperto di vini, che a Pianoro gestiscono anche il celeberrimo Ristorante Pizzeria Al Cavallino Bianco.
Un menu fatto di citazioni
Una celebrazione vera e propria di citazioni cinefile, dove la pasta fresca fatta in casa, la carne e il pesce accuratamente selezionati e i dolci preparati in proprio in una cucina appositamente dedicata, ricalcano ricette già note o rivisitate ad hoc prese a volte di peso da un film o un episodio televisivo, complice in cucina l’azione dello chef Ciro Circelli, proveniente dalla scuderia del summenzionato Cavallino.
Dai gamberoni di Belushi al maccarone di Sordi
Ecco allora, a cavallo fra terra e mare, il cocktail di gamberoni di cui John Belushi e Dan Aykroyd si ingozzano in “The Blues Brothers”, i vermicelli con le polpette che funsero da scintilla amorosa in “Lilli e il Vagabondo”, gli spaghetti cacio e pepe che riportarono sulla retta via l’Alberto Sordi di “Un americano a Roma” (“Maccarone, m’hai provocato…), le lasagne a sette strati della mamma di Gargiulo cui nemmeno l’Ispettore Coliandro riesce a rinunciare, il pastrami – tipico affettato della cucina Kosher newyorkese – che in “Harry ti presento Sally” sembra indurre nella protagonista eccitanti bollori (in realtà simulati) o il Big Khauna Burger di cui, all’inizio di “Pulp Fiction”, si cibano tre sventurati destinati a fare una pessima fine (non per colpa dell’hamburger però).
Pizze da prima fila e dolci chiusure
C’è anche la pizza, la cui preparazione è affidata a Maurizio, già al forno dell’indimenticata Pizzeria Tomi di San Lazzaro: accanto ai grandi classici anche in questo caso si possono scorgere schegge di riferimenti cinematografici come nella “Conte Tacchia”, con pomodoro, guanciale e Pecorino Romano, la “Shining”, tutta rossa con olio al peperoncino, o
la vegetariana “Ratatouille”.
Immancabile la chiusura dolce con i dessert di casalinga fattura, dove per rimanere in tema si spazia dallo strudel con panna di “Bastardi senza gloria” alla tenerina di cioccolato cara al commissario Soneri di “Nebbie e delitti”, dal tiramisù al caffè di “Sapori e dissapori” alla crème brulèe secondo la ricetta della protagonista de “Il favoloso mondo di Amelie”.
Divertimento per tutti con le serate a tema
Un concept originale e mai banale, nel quale l’appassionato cinefilo ritroverà questo o quel riferimento mentre i bambini – il locale, enorme e con sale per banchetti, è adattissimo per le famiglie – si divertiranno un mondo con le serate a tema, dove Enrico Muzzi svela i segreti del mondo del cinema e descrive i trucchi degli effetti speciali più sofisticati.