La Salina di Cervia, propaggine meridionale del Parco del Delta del Po, candidata a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco; l’avvio delle procedure per ottenere il prestigioso riconoscimento è stato annunciato qualche giorno fa nel corso di un evento al Teatro comunale “Walter Chiari” dal sindaco Massimo Medri e dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Un’occasione anche per presentare i progetti di riqualificazione che interessano la città del sale e finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): dagli interventi per il Centro visite Saline e l’Idrovora di via Bova, dove verrà realizzato il “Museo delle acque”, al progetto della ciclabile “Anello del sale”, che permetterà di percorrere in bicicletta il tragitto attorno alla salina stessa, oltre al nuovo progetto di riqualificazione e implementazione del Musa, il Museo del sale, che verrà rivisitato ed integrato con importanti ritrovamenti archeologici creando uno spazio sempre più completo, inclusivo e apprezzabile da tutti i target di pubblico. Cervia diventerà inoltre sempre di più un museo diffuso che intende mettere a sistema e valorizzare gli elementi storico-culturali legati alla cultura del sale diffusi sul territorio, a partire dalla realtà della salina per giungere al centro storico di Cervia e al MUSA.
Inoltre, sono stati illustrati gli interventi necessari al ripristino della salina, dopo la devastante alluvione dello scorso maggio, che richiedono investimenti del valore complessivo di oltre 6 milioni di euro per la riqualificazione delle aree ambientale e produttiva. Il primo milione di euro è arrivato dalle donazioni, a partire dall’iniziativa ‘Un aiuto subito’ promossa da Corriere della Sera e TgLa7 e da “Sosteniamo l’Emilia-Romagna”, raccolta fondi di Conad per il ripristino della macchina del sale, fondamentale per fare ripartire la produzione. Il resto delle risorse necessarie arriverà dagli stanziamenti del Commissario straordinario per la ricostruzione attraverso la Regione.
Infine, il Parco archeologico che diventerà un vero e proprio polo visitabile con il supporto di guide autorizzate dopo i ritrovamenti e gli scavi avviati negli anni scorsi dal Comune di Cervia.
“Sette mesi fa, nella riserva naturale della Salina di Cervia completamente alluvionata, ho lanciato un appello per salvare un patrimonio unico della nostra regione – ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini -. Era importante che non si spegnessero i riflettori su questa terra che occupa un terzo del Comune, dove si produce un sale dolce conosciuto e apprezzato ovunque, un luogo magico in cui ammirare i fenicotteri rosa che qui sono di casa. Ora non solo proseguiamo i lavori per ripristinare integralmente la riserva in collaborazione col Commissario Figliuolo, che ringrazio, ma rilanciamo con l’avvio del percorso verso la prestigiosa candidatura Unesco. La Salina ha infatti tutte le carte in regola per ambire a questo importante riconoscimento in ambito ambientale e naturalistico, dopo quello recente ai Gessi dell’Appennino emiliano-romagnolo e prima alla Riserva integrale di Sasso Fratino nel Parco delle Foreste Casentinesi e alle tre Riserve Mab Biosfera, Delta del Po, asta del fiume Po e Appennino Tosco-emiliano. Ambiente, turismo ed economia, tre punti di forza della nostra regione sono racchiusi nella Salina di Cervia. Anche questo è un segnale di ripartenza che vogliamo sostenere, perché parla della tenacia e della bellezza di questa terra che niente e nessuno potrà scalfire”.
Tra gli altri partecipanti alla serata, il professore Andrea Augenti, titolare della cattedra di Archeologia medievale presso il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), direttore del “Progetto Cervia Vecchia”, l’architetto Mario Turci, museologo e progettista che lavora al restyling di MUSA, allestimento del museo delle Acque e valorizzazione del museo diffuso, Giuseppe Pomicetti, presidente del Parco della Salina di Cervia, gli architetti Cinzia Bazzocchi e Giovanni Tamburini, che stanno curando il recupero dello stabilimento delle saline e dell’area naturalistica.