Non abbiamo fatto in tempo a smaltire il panettone e le calorie dei cenoni vari oltre ai dolci dell’Epifania, che tutte le feste si dovrebbe portare via, che siamo invece di nuovo in festa per il Carnevale 2018.
Una festa originariamente cattolica
In origine il Carnevale era una festa della tradizione cattolica che cominciava il giorno dopo l’Epifania e terminava il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri.
Fatto sta che le autorità ecclesiastiche si sono lasciate ampiamente prendere la mano, tanto che la ricorrenza è diventata una festa laica che più laica non si può.
Un tempo il Carnevale veniva celebrato con feste di gruppo con balli folkloristici, mangiate e bevute; dopo l’ultima guerra, per la voglia di allegria e divertimento dei giovani di allora, sono arrivati i “veglioni” del martedì e del giovedì grasso che anticipano la Quaresima, per arrivare ai festeggiamenti di oggi che si svolgono prevalentemente in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, trasformando queste giornate in una festa dei bambini, dove però anche molti adulti ritrovano il piacere di tornare bambini.
Carnevale, le maschere del territorio
Elemento distintivo del periodo carnevalesco è la maschera e l’uso che se ne fa ed è questo anche un forte elemento di territorialità, almeno nel nostro Paese.
Oltre alle classiche maschere per nascondere il viso, sono moltissime le città e i paesi che hanno una propria maschera identificativa, come il dottor Balanzone di Bologna, il Pulcinella napoletano, il Capitan Spaventa della Liguria, l’Arlecchino e Brighella milanesi, il Gianduia piemontese, lo Stenterello toscano, il Pantalone veneziano, il Chicchirichella umbro, il Farinella pugliese e il Mamuthone sardo, solo per citarne alcuni tra i più noti.
Il Carnevale moderno si è sempre più affermato come un grande evento di spettacolo ed è diventata anche una festa molto commerciale, la cui durata sconfina ampiamente oltre il periodo d’inizio quaresimo, oltrepassando talvolta la stessa Pasqua con, addirittura, riproposte estive per la gioia dei turisti del Belpaese.
In questo modo si è andato perdendo un po’ il fascino di mistero che si cela dietro alle maschere, anche se per i più piccoli resta sempre un evento straordinario.
Le origini della festa
Come per molte altre ricorrenze, anche il Carnevale ha origini antiche, che si rifanno alle “dionisiache” greche e ai “saturnali” romani, manifestazioni che prevedevano un provvisorio rovesciamento dei ruoli sociali per lasciar posto allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentava un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio di quello seguente, un anno dopo.
Come il Natale, il Capodanno, la Befana, la Pasqua e il Ferragosto, anche il Carnevale è una grande festa che si porta dietro, oltre all’allegria, al divertimento e ad emozioni intense, anche un risvolto economico di tutto rispetto; in ogni città, paese, frazione e quartiere si organizzano eventi che vanno avanti per giorni, settimane o mesi.
Si fa festa ovunque nel mondo
Se lontano dall’Italia i più noti sono il Carnevale di Rio de Janeiro in Brasile, con la sua sfilata nello storico Sambodromo, quello centenario di Barranquilla in Colombia, il secondo più importante dell’America Latina e quello di New Orleans in Luisiana, negli Stati Uniti, nel nostro Paese ve ne sono alcuni che richiamano turisti e visitatori da ogni dove, anche dall’estero.
Vengono per partecipare alle sfilate, per ammirare i maestosi carri allegorici, per travestirsi, per gustare i tanti piatti e dolci della tradizione gastronomica del periodo, diversa da località a località, come ad esempio il berlingozzo toscano, le mantovane di Cossato, le fritole veneziale, i caragnoli molisani, le chiacchiere, le zeppole, le castagnole gli struffoli napoletani, la mpagnuccata siciliana, la cicerchiata abruzzese, anche qui solo per citare alcune delle mille leccornie nazionali.
Soprattutto il Carnevale di Venezia e il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Putignano, il Carnevale di Cento, gemellato con quello di Rio, ma anche il Carnevale di Acireale ed il Carnevale di Ivrea hanno una fama che travalica i confini nazionali, ma di questi e di altri carnevali avremo ancora occasione di parlare nei prossimi giorni.