Una realtà unica quella dei cugini Marco e Stefano, in un territorio dal microclima eccezionale. Qui si produce il prezioso Vino Santo Trentino Doc e il vino per la Messa nella Curia di Trento, oltre alla coltivazione dei vitigni resistenti PIWI. Prodotti di Bellezza a base di uva biologica e il lancio del Reboro En Primeur significano innovazione e ricerca
IL TERRITORIO
Pergolese è un piccolo paese posto tra Le Dolomiti di Brenta e il Lago di Garda. Un territorio fatto di colline di vigneti, deliziose, tra laghi e il silenzio di una bellissima Natura. Già nelle cronache del Concilio di Trento si parlava del vino pregiato di queste terre vitate. La zona è caratterizzata dalla presenza dell’”Òra del Garda”, la brezza che si alza dal Lago e accarezza i filari verso Nord. Questo favorisce un microclima che, in questo lembo di terra alpina, diventa tipicamente Mediterraneo: un privilegio, perché si producono vini maturi e ben strutturati.
Queste colline sono Terre di Vignaioli; qui si coltivano sia varietà bianche che rosse, internazionali ed autoctone, come la Schiava e la Nosiola. Proprio dalla Nosiola nasce il Vino Santo, prodotto da uve appassite, spremute durante la settimana Santa e poi affinato in piccole botti; una vera eccellenza dell’enologia trentina e nazionale.
L’Azienda Pisoni, 16 ettari vitati di proprietà, è situata a Pergolese, disposta su terreni diversi; è certificata biologica dal 2008 e applica in alcuni casi i dettami dell’agricoltura biodinamica.
“In una dinamica agronomica integrata tra aria, clima e scelta dei vitigni da piantare – dichiara Stefano Pisoni, l’agronomo dell’azienda -, il nostro obiettivo è quello di non depauperare il terreno che coltiviamo, ma di preservalo come patrimonio da lasciare alle nuove generazioni”. Qualora possibile, buona parte delle operazioni vengono fatte a mano, talvolta con l’uso del cavallo, specie per lo scalzo e rincalzo del terreno dove piantare le barbatelle. L’utilizzo dei macchinari è presente ma non in maniera impattante.
I vigneti sono collocati in parte nella piana vicino al fiume Sarca, con un terreno più sabbioso-limoso, e in parte sulla collina di San Siro ad una altitudine di 450 m.s.l.m. con terreno calcareo. Oltre all’uva, per favorire la biodiversità, l’azienda ha una piccola produzione di Olio di Oliva, di mele e di kiwi.
UN’AZIENDA UNICA: IL VINO DELLA MESSA
L’azienda vitivinicola coltiva la propria passione per il vino sin dal 1852. Oggi, la quarta generazione è formata da Marco e Stefano Pisoni, assieme a un team di collaboratori, che sono entrati di fatto in famiglia. Un’azienda decisamente fuori dal comune, non fosse altro perché è tra le rare cantine del Trentino specializzata nella produzione del prezioso Vino Santo Trentino Doc, presidio Slow Food, ma anche perché è l’unica dal 1930 a produrre il vino per la Messa nella Curia di Trento ed è tra le poche aziende in regione a coltivare le varietà resistenti PIWI (con cui produce il vino Mesum).
I PROGETTI
Cura, inoltre, una linea di prodotti di bellezza a base di vinaccioli da uva biologica col marchio registrato Ampelié, che ne testimonia una volta di più l’eccezionalità. Un’azienda che ha saputo preservare la tradizione, rinnovandosi grazie a iniziative di valorizzazione del territorio e della cultura viticola. L’ultimo progetto è quello del Reboro, un vino da appassimento da vitigno Rebo, creato dal ricercatore Rebo Rigotti, docente presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige negli anni ’50 da cui prende il nome. Si tratta di un miglioramento genetico del Teroldego, vecchio vitigno storico del Trentino, incrociato con il fiore del Merlot. Proprio legato al Reboro nasce anche la prima vendita in Primeur in Trentino in primis con l’adozione di una vite e riservata alla community del Wine Club Pisoni.
PISONI, UNA FAMIGLIA ALLARGATA
Fondata nel 1852, l’Azienda Pisoni è ora alla quarta generazione, con Stefano che si occupa della parte agronomica e Marco, vero frontman di tutti i progetti di valorizzazione del brand e del territorio. L’Azienda fa parte del Consorzio Vignaioli del Trentino, come socio fondatore, e della FIVI Federazione Italiana Vignaioli indipendenti, che raggruppa tutte le cantine italiane che producono vino con esclusive uve di proprietà. “La nostra infanzia l’abbiamo passati qui, io e Marco, cresciuti tra un calcio al pallone e la passione per il mondo del vino, che ci hanno passato le nostre famiglie. Abbiamo frequentato entrambi l’Istituto Agrario (San Michele all’Adige, ndr), e per istinto siamo andati avanti sulla scia della tradizione – racconta Stefano Pisoni, tra i massimi esperti in Trentino dell’agricoltura biologica e biodinamica -. La nostra storia agricola ha passato varie fasi, a partire dal secondo dopoguerra, dove abbiamo innovato le tecniche colturali, fino a tempi più recenti, dove siamo stati attenti a non compromettere l’equilibrio naturale del terreno”.
Marco Pisoni è l’artefice del progetto di adozione di una vite di Rebo, “Your Vine, your Wine”, che prevede un micro-finanziamento dal basso per la creazione di un nuovo vigneto speciale, che sorge sulla collina di San Siro, al crocevia tra lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, Patrimonio Unesco, e dove tutti gli amanti del Reboro possano sentirsi a casa, dare il proprio nome a una vite, e successivamente essere aggiornati sulla sua crescita. Da qui il nome del progetto, “Your Vine, your Wine, la tua vigna il tuo vino”, a testimoniare il rapporto diretto che si crea tra i consumatori e il luogo in cui nasce il vino.
“Faccio vino da oltre trent’anni, ma vivo ogni vendemmia con l’emozione di un ragazzo. Ogni passo che faccio nella nostra moderna cantina penso a mio padre, che la volle così, consapevole che il lavoro del vignaiolo si muove da sempre tra tradizione e innovazione. Anche per questo ho creduto nel progetto di lancio del vitigno Rebo, perché espressione autentica del nostro territorio e legato alla tradizione di appassimento delle uve per la produzione del famoso Vino Santo Trentino Doc”.
Assieme a loro, in quella che è diventata di fatto una grande famiglia, c’è l’enologo Matteo Zucchet, da quasi tre anni in azienda, e il responsabile dell’accoglienza Daniele Bressan. Se il primo, come dichiara Marco Pisoni “rappresenta appieno l’enologo-vignaiolo, che non dorme alla notte, pensando alla fermentazione del vino o a ciò che occorre fare il giorno dopo”, il secondo, Daniele Bressan “è considerato il Lord nell’Hospitality con più di una recensione di encomio, specie dagli stranieri, per la competenza nella visita in cantina”. Una famiglia allargata, dove si cresce assieme.
IL VINO SANTO TRENTINO DOC
È certamente la Nosiola la varietà più coltivata e tipica della Valle dei Laghi, che ha trovato in questa zona l’habitat ideale. L’azienda Pisoni produce con l’uva Nosiola il pregiato Vino Santo Trentino DOC, Presidio Slow Food. Le uve vengono raccolte a piena maturazione, in cassetta, nella prima decade di settembre, per poi essere adagiate sui graticci, “arele” e lasciate in appassimento naturale, processo che grazie all’Ora del Garda, dura per circa sette mesi fino alla Settimana Santa (settimana di Pasqua, per questo il nome Vino Santo).
Durante il periodo di appassimento l’uva viene infavata da una muffa nobile , la Botrytis Cinerea, che darà il colore e gusto tipico al vino. Per tradizione l’uva viene spremuta sempre nella Settimana Santa, quindi il mosto ottenuto viene fatto fermentare in tini di acciaio e raggiunge un tenore alcolico tra i 12 e i 13 % vol., segue un lungo affinamento di circa 12 anni, i primi 6 in acciaio e gli altri 6 in barriques di acacia.
Il Vino Santo è un prodotto prezioso con una resa bassissima: da 100 kg di uva fresca messa ad appassire si ottengono tra i 12 e i 15 litri di vino finito. Dopo 12 anni di attesa ne esce un nettare dalle mille sfaccettature, segnato dai sentori di miele, albicocca e caramello, con una dolcezza (circa 170 gr/lt di residuo zuccherino) ben bilanciata dalla acidità tipica dell’uva Nosiola. Un sorso fresco ed avvolgente dalla persistenza infinita.
Con la stessa uva si produce un Bianco secco e giovane, che matura circa 7 mesi in tini d’acciaio. Un vino con un carattere ben definito, dai profumi di fior di sambuco e mela golden, dal gusto minerale, che chiude con una nota amaricante, che ricorda la nocciola (da qui il nome Nosiola che deriva dal dialetto Trentino Nosiòl, appunto nocciola). La Nosiola è un vino che si abbina a piatti a base di pesce e grassi in generale, la sua acidità pulisce il palato ad ogni sorso.
MESUM, IL VINO DA VITIGNI PIWI
Tra le eccezionalità dell’Azienda Pisoni, c’è anche la coltivazione di vitigni resistenti PIWI con cui si produce il Mesum, un vino di delicata morbidezza, che rispetta appieno la natura. I vitigni PIWI nascono da specifici incroci tra vitigni europei e vitigni americani resistenti alle malattie fungine quali la peronospora l’oidio e la botrite, e pertanto sono considerati ecosostenibili.
Il Mesum nasce da queste varietà resistenti, coltivate in un vigneto che riprende fedelmente l’affresco di ottobre del “Ciclo dei Mesi” dipinto nel XIV secolo dal maestro Venceslao sulle pareti di Torre dell’Aquila, presso il Castello del Buonconsiglio di Trento. Un omaggio alla tradizione di questa terra e al lavoro dei contadini: un vino di lieve dolcezza, rispettoso della natura, fedele a una storia secolare.
Nel rispetto della tradizione raccontata dall’affresco, nel vigneto non sono stati usati cemento, plastica e filo di ferro, ma solo pali di castagno trentino e materiale naturale. In questo vigneto si realizza pienamente la nostra filosofia biologica e biodinamica. Avendo piantato varietà resistenti, franche di piede, le vigne non necessitano di alcun trattamento fitosanitario.
Il lavoro è svolto in modo completamente manuale, senza l’utilizzo di macchinari motorizzati. In autunno, le uve vengono raccolte a mano e pigiate con i piedi. Il vino fermenta e affina in un’anfora di terracotta, rimanendo per mesi sulle sue bucce.
MERCATO
Un 40 % della produzione va a finire sui mercati esteri.
INFORMAZIONI
Sito: www.pisonivini.it