di Leonardo Felician
L’uva e il vino sono sempre stati parte della cultura agricola dell’Italia Meridionale, elemento caratterizzante per le terre della regione Basilicata e per l’area del Vulture in particolare.
Un ricordo storico di epoca romana è costituito dalla moneta in bronzo raffigurante Dioniso, la divinità legata alla terra e alla vite, assorbita poi dal culto di Bacco di cui a Pompei restano mirabili pitture.
Questa moneta fu battuta dalla colonia di Venusia, l’odierna Venosa, una cittadina nel nord della provincia di Potenza, che da 2000 anni è zona molto vocata per la coltivazione di un vitigno unico, l’Aglianico del Vulture, coltivato sui fertili versanti di un antico vulcano che ne dà il nome.
ll tempo e le vicende geologiche hanno dato ai terreni circostanti le condizioni di terroir necessarie affinché queste uve possano acquisire con la maturazione caratteristiche distintive che lo rendono un prodotto profondamente legato al suo territorio e non riproducibile lontano da esso.
Le caratteristiche peculiari derivano anche da requisiti in grado di influire sulle caratteristiche finali dei grappoli e quindi del vino: tra questi, le produzioni di 60-70 quintali per ettaro, la produzione media per pianta di 1,5 Kg, lo stato sanitario delle uve, il grado di maturazione, le tecniche di raccolta e di vinificazione.
Aglianico è un vitigno antichissimo, introdotto probabilmente in Italia dai Greci all’epoca della fondazione di Cuma. Fu amatissimo in epoca romana al punto che il celebre poeta latino nativo proprio di Venosa, Quinto Orazio Flacco, lo celebrò con il famoso verso Nunc est bibendum.
La trasformazione del nome Hellenica in Hellanica e successivamente in Aglianico sembra essere più tarda, in epoca aragonese alla fine del XV secolo.
Raffinatezza e delicatezza nel profumo e nel sapore contraddistinguono quest’uva coltivata sui terreni collinari del Vulture, un antico vulcano della zona le cui pendici sono oggi tutte coperte da fiorenti vigneti.
A ciò si aggiunge la gradazione alcolica, l’acidità totale che gli conferisce un sapore fresco e gradevole e l’elevato tenore di glicerina che lo rende morbido nel gusto.
Nel 1971 fu riconosciuto all’Aglianico del Vulture la Denominazione di Origine Controllata, mentre la tipologia Superiore è stata riconosciuta DOCG nel 2010, dal colore rosso rubino, intenso e vellutato, profumo delicato e sapore asciutto, che si accompagna a piatti sostanziosi come arrosti e formaggi stagionati che ne esaltano il gusto.
Presieduta da Francesco Perillo, la Cantina di Venosa è una delle realtà più grandi e più conosciute della zona, con circa 400 soci. Gli impianti di cui dispone sono all’avanguardia, ma tecnica, amore e cura sono quelli della tradizione.
L’Aglianico del Vulture DOCG si guadagna l’etichetta che denota la qualità superiore grazie all’attenta gestione nelle operazioni di vendemmia, la selezione delle uve migliori, l’attenzione nelle fasi di macerazione e fermentazione, la meticolosità dell’affinamento, in cui il vino viene trasferito in carati di rovere francesi e di Slavonia.
Ma la Cantina produce una nutrita selezione di altri vini: il Gesualdo, Aglianico del Vulture DOP, la linea Verbo con il Rosso, Rosato e Bianco, quest’ultimo Malvasia di Basilicata Igp. E ancora le linee Terre di Orazio, Vignali e Virgola, quest’ultima una serie di spumanti brut, demi-sec, rosato e dolce e infine le grappe: Grappa Riserva, Grappa di Aglianico del Vulture e Grappa di Moscato.
Frutto di una grande vendemmia, il Matematico è un nome curioso per un taglio bordolese in stile italiano, un blend di Aglianico del Vulture e Merlot, ottenuto da uve a bacca rossa, che affina in barrique francesi per circa sei mesi. Si presenta con un bel rosso rubino intenso e un bouquet olfattivo complesso, dove i sentori di frutta si confondono con quelli di vaniglia e tabacco.
Servito alla temperatura tipica dei rossi, 16-18 gradi, caldo e avvolgente ha una lunga persistenza e si abbina ad arrosti, primi piatti della cucina mediterranea, cacciagione e formaggi stagionati.
Cantina di Venosa (PZ) – tel.: 0972 36702 – info@cantinadivenosa.it