Borgogna, regione di grandi vini
di Leonardo Felician
La Borgogna è nota in tutta Europa per i suoi vini straordinari. E’ in primo luogo la terra, poi l’opera del sole del vento della luce e la dedizione dei vignaioli che creano la magia dei suoi grandi vini.
Alcuni vigneti risalgono addirittura all’epoca gallo-romana, selezionati ed estesi poi dai monaci nel Medio Evo: va ricordato che in Borgogna si trovano i resti della famosa abbazia di Cluny, prototipo delle comunità benedettine medioevali e anche l’abbazia di Fontenay perfettamente conservata, riconosciuta patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Il perfezionamento delle tecniche vinicole è riferibile al XV secolo, mentre nel XVIII secolo i vignaioli, nel tentativo di rendere il loro prodotto maggiormente alcolico, scoprirono il valido procedimento dell’invecchiamento in botti di legno.
Oggi per disciplinare i vini della regione devono sempre essere invecchiati in legno esclusivamente francese e i metodi di lavorazione vengono conservati e tramandati di generazione in generazione.
I vini sono classificati e divisi secondo la zona di produzione: bianchi secchi di Chablis, rossi e pastosi della Côte des Nuits, bianchi e rossi della Côte de Beaune e della Côte Chalonnaise, bianchi del territorio vicino a Macon.
Ma i grand cru si trovano soltanto nella tra Beaune e Digione. La classificazione rigidamente controllata vede al vertice i Grand Cru, poi i Premier cru, le denominazioni Village e le denominazioni regionali.
La differenza la fa il climat, che è una combinazione del terroir, le caratteristiche del suolo, dell’altitudine, della ventilazione e dell’orientamento: quello a sud e sud-ovest è di maggior pregio per la migliore insolazione dei grappoli.
E naturalmente in Borgogna la gastronomia sposa a meraviglia il fruttato, i profumi, la finezza, la dolcezza incomparabile dei suoi cru; per saperne di più sui vini della regione a Chablis si può visitare VinéaPassion, un museo del vino e delle tradizioni contadine.
La trama dei vigneti della Borgogna è costituita da una parcellizzazione delle proprietà. I coltivatori sono tutti proprietari e dispongono di piccoli appezzamenti di terreno chiusi da un alto muretto, da cui il nome clos.
Caratteristica dei vini qui prodotti è di essere monovitigno e non assemblaggi.
La strada dei vini di Borgogna permette di esplorare il dolce paesaggio collinare dove crescono i vigneti e visitare le numerose cantine che in ogni città e in ogni paese come Pommard, Chassagne-Montrachet, La Rochepot spiegano e fanno assaggiare i loro prodotti: si trovano dappertutto, sotto i conventi, sotto le antiche mura, nella cripta di antiche chiese, nei chiostri di convento medioevali, nelle cantine di antichi palazzi e castelli come il Clos de Vougeot, già cantina al tempo dei monaci della vicina abbazia di Citeaux, adagiato come un cuscino sull’estensione di preziosi vigneti.
A pochi passi la Maison Vougeot è una casa del XVII secolo con ampia corte e parcheggio ricostruita da artisti e aperta a una visita che si potrebbe definire enoculturale, che si conclude con una degustazione guidata e commentata.
Ogni stanza impreziosita dall’opera di artigiani locali, ma con impiego di vetri di Murano per le artistiche luci a forma di grappolo d’uva, è dedicata a un membro della famiglia.
All’ingresso l’accoglienza avviene nella sala teatro e la visita guidata è una rappresentazione che fa luce sulla storia e sulla cultura del vino, a partire dalla ricostruzione della camera dei vignaioli del XIX secolo, con tante curiosità, come bottiglie invecchiate per molti decenni e ritrovate casualmente negli anni ’70 e ’80 in cantine che erano state murate durante la seconda guerra mondiale per nascondere il loro prezioso contenuto.