All’interno del Parco Nazionale dei Sibillini, uno dei più significativi insediamenti è Montefortino, piccolo borgo montano di poco più di 1.200 abitanti, situato in posizione degradante da un colle sulla destra del fiume Tenna.
Il piccolo borgo è di origine romana, quando l’imperatore Augusto ne centuriò il territorio assegnandolo ai suoi soldati a fine carriera; passò poi ai longobardi ed ai monaci Farfensi, che vi costruirono la possente Pieve di Sant’Angelo in Montespino.
Risale invece all’inizio dell’XI secolo la costruzione della Chiesa di Santa Maria in Amaro, trasformata nel seicento nel Santuario della Madonna dell’Ambro.
Montefortino, borgo fortificato
La costruzione del borgo fortificato è invece, del secolo successivo, quando diventa anche libero comune, impegnato nelle continue lotte con i territori confinanti, al termine delle quali nel venne costruita la Chiesa della Madonna della Pace, ma senza avere mai molta pace fin quando non finì sotto lo Stato Pontificio ed il Regno d’Italia.
Il Paese è tutto un saliscendi lungo il pendio del monte, con strette stradine in un susseguirsi di antiche case in pietra e cotto; del borgo fortificato sono rimaste la Porta di Santa Lucia, la Porta San Biagio, o Portarella e la Porta di Valle.
Dalle porte partono una serie di vicoli che portano nella piazza principale, caratterizzata da un’ampia vista panoramica sul territorio circostante e sui Monti Sibillini.
Tra le cose da vedere a Montefortino, la Chiesa di Sant’Angelo in Montespino, di origine longobarda; il Tempietto dell’Orologio, singolare costruzione del XVI secolo ed il contemporaneo Convento e Chiesa di San Francesco, nella parte più alta dell’abitato; il maestoso palazzo Palazzo Leopardi, anch’esso cinquecentesco, sede dal 1842 della Pinacoteca civica.
Il territorio che circonda Montefortino rappresenta un elemento importante per capire che tipo di vita vi si deve essere sviluppata nei secoli addietro, caratterizzati prevalentemente da un’economia silvo-pastorale e boschiva prima e cerealicola a partire dal tardo medioevo.
Montefortino, le Gole dell’Infernaccio e i Monti Sibillini
Di particolare interesse sono le escursioni paesaggistiche alle Gole dell’Infernaccio e ai monti Sibilla e Pizzo della Regina, mentre nel vicino paese di Rubbiano vi è la Casa del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
L’agricoltura è ancora una delle attività prevalenti del territorio anche se è diventata rispetto al passato, molto più specialistica, come nella produzione della “mela rossa“; la raccolta di tartufi, invece, è confermata fin dal ‘500.
Oltre queste attività, comunque resistono anche quelle collegate alla vita del bosco, come la ricerca dei funghi e dei prodotti del sottobosco e soprattutto si sta sviluppando prepotentemente il turismo naturalistico legato al Parco dei Sibillini e quello delle città d’arte e dei piccoli borghi storici, tra i quali la Montefortino medioevale non stona affatto.
Numerosi gli eventi che vi vengono organizzati per portare turisti in paese: tra questi la Sagra agostana degli Strozzapreti e quella settembrina della “Cucciola”, un piatto legato alla storia montefortinese.
Le cucciole di Montefortino
Le cucciole, cioè le lumache di montagna con il guscio, vengono cucinate con finocchio selvatico e pomodoro ed anche sgusciate con le patate, assieme a tanti altri prodotti tipici, soprattutto olii e formaggi e piatti della cucina tradizionale locale.