Tra i tanti centri della Lomellina, In Lombardia, in una zona pianeggiante caratterizzata da una fitta rete di canali e fossi alimentati dai caratteristici fontanili, dai filari dei pioppi, cascine, campi e risaie, c’è Cilavegna.
Il paese è di origine medioevale, costituitosi attorno al castello edificato nel X secolo, che nei secoli successivi passerà da una signoria all’altra nelle continue dispute per il potere su un territorio fertile e prezioso.
Cilavegna, il potere religioso e i conventi
Anche la presenza religiosa ha sempre avuto una grande importanza per questo territorio, con la presenza di conventi ricchi e potenti e di numerose chiese, punto di riferimento per la popolazione e le famiglie dei nobili.
Molti di questi edifici sono andati distrutti, ma la maggior parte sono stati successivamente ricostruiti, tornando alla loro originaria funzione; tra queste la settecentesca chiesa parrocchiale, in stile barocco, sorta sui resti di un antico tempio sacro romanico intitolato ai SS. Pietro e Paolo.
Notevole anche la chiesa di Santa Maria, più conosciuta come Madonnina del Rosario, del XVII secolo, piena di stucchi e decorazioni; la gotica chiesa di San Martino, che contiene un dipinto cinquecentesco di “Madonna in trono col Bambino”, mentre l’ex Chiesa seicentesca della Beata Vergine del Carmine contiene un pregevole coro ligneo ed un’acquasantiera del ‘400.
Cilavegna, il Santuario di Sant’Anna
Il cinquecentesco santuario di Sant’Anna è uno degli edifici sacri più cari alla popolazione del paese; ampliato e restaurato poco più di un secolo fa ha mantenuto diversi tratti della sua originaria costruzione.
La Cilavegna di oggi ha progressivamente trasformato la propria antica vocazione agricola in quella di centro industriale di notevole importanza, con l’insediamento di numerosi e moderni impianti industriali.
La sua tradizione agricola non è però stata completamente dimenticata ed ha oggi nella produzione dell’asparago la sua punta di diamante.
L’asparago di Cilavegna
L’Asparago di Cilavegna, ortaggio nobile coltivato nel terreno sabbioso che si distingue per la peculiare tenerezza, per la turgidità del tutore e per il suo delicato sapore, viene coltivato ed esportato sui principali mercati del nord Italia.
Al suo Asparago Cilavegna dedica da più di cinquant’anni anche una Sagra, che richiama in paese numerosi visitatori e dove il pregiato ortaggio viene presentato crudo e cotto in mille modi diversi.
Anche le feste religiose, quella dei patroni di Cilavegna, i Santi Pietro e Paolo e quella di Sant’Anna, sono occasione di richiamo sia per le funzioni religiose sia, soprattutto, per il fatto che offrono l’opportunità di trovare i tantissimi prodotti tipici della Lomellina, come il “Salam d’la duja”, il famosissimo salame d’oca, il classico “bagnetto”, le varie frittatine, i funghi sott’olio, l’insalata di nervetti ed il pesce in carpione, il riso e i risotti preparati in mille modi diversi, e ancora rane e lumache, la cacciagione e, parlando di dolci, i biscotti di riso, il “dolce del Moro” e soprattutto le Offelle di Parona, regine delle delicatezze della Lomellina.