La Rossa 2024 ha assegnato una stella al ristorante del Furore Grand Hotel, un resort cinque stelle lusso affacciato sull’iconico fiordo di Furore. Con tale new entry salgono a 14 le stelle Michelin sulla costiera amalfitana
La Costiera Amalfitana è una perla di 50 chilometri, a sud della Penisola Sorrentina, tra Positano e Vietri sul Mare, scaldata dal sole per buona parte dell’anno. E’ caratterizzata da bellissime cittadine a picco sul mare tra cui Amalfi e Positano note in tutto il mondo, un patrimonio storico di grande valore, ripide scogliere che si gettano nel Tirreno, spiaggette deliziose e villaggi di pescatori dove si respirano atmosfere antiche.
Bluh Furore: una stella Michelin a tempo di record
Ebbene su questo tratto di costa risplende una nuova stella Michelin. È quella assegnata dall’edizione 2024 della “bibbia dei gourmet” al ristorante “Bluh Furore”, il fine dining del Furore Grand Hotel, resort cinque stelle lusso affacciato sull’iconico fiordo di Furore. È di proprietà dei fratelli Pietro, Giuliano e Alessandro Irollo de Lutiis, imprenditori campani già attivi nel settore dell’ospitalità di alto profilo con La Medusa, dimora di charme nella penisola sorrentina.
Il giovane resident chef Vincenzo Russo, classe 1995, originario di Gragnano e per sette anni a fianco dello Chef Antonino Cannavacciuolo in Villa Crespi, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento in un tempo record. La struttura, infatti, ha aperto i battenti a fine luglio dopo un imponente opera di ristrutturazione che è durata quattro anni e ha dato vita a un progetto di ospitalità esclusiva in uno dei luoghi più suggestivi della Costiera Amalfitana e patrimonio Unesco.
<<L’assegnazione della Stella Michelin è una grande soddisfazione – ha commentato Pietro Irollo de Lutiis – un valore aggiunto, ma anche il primo passo di un percorso ambizioso e impegnativo verso il posizionamento che desideriamo dare a Furore Grand Hotel. Questo importante riconoscimento conferma che la nostra scelta strategica di investire su un giovane e talentuoso chef come Vincenzo Russo, con la supervisione Enrico Bartolini , si è dimostrata vincente, con la consapevolezza che possiamo e dobbiamo lavorare per migliorarci e arrivare a traguardi ancora più ambiziosi>>.
Ristorazione: ha un ruolo centrale nel Furore Grand Hotel
La ristorazione riveste, infatti, un ruolo centrale nel concept di accoglienza di Furore Grand Hotel che pone al centro il benessere dell’ospite a trecentosessanta gradi: in questa filosofia si inserisce la consulenza di Enrico Bartolini (lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse) che ha supervisionato tutta la linea gastronomica dell’hotel, dal ristorante fine dining “Bluh Furore” ad “Acquarasa”, l’all day dining che offre una proposta più bistronomica, sino alle colazioni, agli aperitivi e al room service.
<<Sin dal primo incontro c’è stato immediatamente un feeling reciproco – sono sempre parole di Irollo de Lutiis – abbiamo trovato un interlocutore assolutamente solido, strutturato, concreto e pragmatico, con un’idea di cucina e una visione imprenditoriale ben chiara in sintonia con la nostra. Enrico si è detto onorato di essere stato coinvolto in questo progetto anche per lui particolarmente sfidante: devo dire che ha raccolto perfettamente la sfida e insieme abbiamo iniziato questo percorso intorno ai primi di febbraio, sereni per la scelta fatta corroborata ancora di più dall’ingresso di Vincenzo e di tutto il team di cucina e di sala>>.
I team di sala e di cucina: età media 30 anni
Una bella sfida, quindi, anche per Vincenzo Russo, per la sua brigata di cucina e per lo staff di sala coordinato da Raffaele Rispoli.
<<Questa Stella Michelin assume un valore particolare perché premia un’altra nostra decisione: quella di aver puntato sui giovani – ha concluso Pietro Irollo de Lutiis – Vincenzo Russo ha 28 anni, il primo maître del Bluh ne ha 32, i componenti dei team di sala e cucina hanno un’età media di 30 anni o poco meno e questo ci riempie di orgoglio. Probabilmente per una nuova apertura sarebbe stato più tranquillizzante scegliere uno chef con diversi anni di esperienza; invece, abbiamo preferito l’aspetto sfidante proprio perché è un progetto a cui guardiamo a medio e lungo termine con l’obiettivo di offrire un modello di accoglienza e ospitalità di alto livello e non omologato a quelli che sono i canoni tradizionali della Costiera>>.