Il Bensone, che i modenesi chiamano dialetticamente Bensòun, è uno dei più classici e antichi dolci di Modena che di solito viene mangiato a metà pomeriggio per merenda, accompagnato da una tazza di tè, oppure a fine pasto, inzuppato in un bicchiere di vino ed il Lambrusco Grasparossa di Modena è quello più indicato.
La sua ricetta è antica e nebulosa; nessuno sa più quale sia l’origine del nome di questo dolce secco, semplice, ma gustosissimo; secondo alcuni, era consuetudine che si portasse in chiesa il sabato santo oppure in altre feste religiose per farlo benedire e da qui avrebbe preso il suo nome: “pane della benedizione”, che poi nel dialetto è stato modificato in “Bensone”.
La ricetta originale prevedeva l’utilizzo di farina, uova, burro, latte e miele, ma quest’ultimo ingrediente è stato sostituito con lo zucchero quando, nel 1747, Sigismondo Margraff scoprì la presenza del saccarosio nella barbabietola.
Oggi vengono proposte diverse varianti del Bensone e quindi lo si può trovare con ripieno di marmellata, nutella o yogurt ma la ricetta autentica non contempla alcuna farcitura: è un dolce semplice, genuino e preparato con ingredienti poveri.
Bensone, la preparazione
La sua preparazione è alquanto semplice; si mescola la farina con il lievito, si aggiungono lo zucchero, le uova e la scorza del limone grattugiata.
Si scioglie poi il burro, aggiungendolo alla farina dopo di che si impasta il tutto fino a ottenere un composto morbido, magari aggiungendo un po’ di latte se l’impasto fosse troppo compatto.
Per la cottura si deve stendere il Bensone su una teglia foderata con carta da forno, incidendone la superficie con un coltello nel senso della lunghezza.
Prima di infornare l’impasto va spennellato con il tuorlo d’uovo e cosparso con la granella di zucchero.
La cottura, in forno caldo a 170°, deve avere una durata di circa 40-45 minuti ma, una volta pronto, il Bensone dev’essere lasciato raffreddare prima di essere portato in tavola.