Incastonata tra le vallate di Modica, Santa Maria La Nova e San Bartolomeo, in provincia di Ragusa, troviamo Scicli, antichissima cittadina fondata presumibilmente dalla popolazione marinaresca dei Siculi
La caratteristica conformazione del territorio con la presenza di cave e grotte carsiche, ha favorito la nascita di numerosi insediamenti rupestri, tra cui anche questa cittadina.
Nei secoli successivi il piccolo borgo diventerà prima greco, poi cartaginese, romano e quindi bizantino ed arabo, come testimoniano i reperti delle diverse epoche trovati in zona.
La città antica sorgeva sul colle di San Matteo, dove ancora oggi si trovano i resti di un Castello che rendeva l’abitato difficile da espugnare; la dominazione araba ne consacrò l’importanza, rendendola prospera e ricca.
Dopo il dominio saraceno furono i normanni a conquistarla, con un assedio ed un’epica battaglia ricordata ancora oggi con l’annuale “Festa delle Milizie”, una delle principali manifestazioni folkloristiche si Scicli.
Nei secoli successivi la città segue le vicende della Sicilia, passando da una dominazione all’altra e partecipando attivamente ai Vespri Siciliani contro gli angioini, assoggettandosi poi agli aragonesi ed infine al Regno d’Italia.
All’inizio del periodo rinascimentale la città si sviluppò dal colle verso il pianoro sottostante, ma un violento terremoto a fine ‘600 provocò la distruzione di gran parte della città, che fu ricostruita in stile barocco, come la vediamo oggi, con molti bei palazzi e chiese, tanto che il suo centro storico si è guadagnato il diritto di essere considerato Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il suo territorio è molto diversificato; si passa dalla costa sabbiosa coperta dalla macchia mediterranea ai pendii dolci di origine alluvionale dell’entroterra con ulivi, mandorli e carrubi fino a giungere alle colline della parte interna in cui sorge la città con i suoi quasi 27.000 abitanti.
Da ammirare diversi palazzi nobiliari e moltissime chiese e conventi, siti archeologici ed i due castelli, di uno dei quali non rimangono che pochi ruderi.
L’economia di Scicli è basata quasi esclusivamente sull’agricoltura intensiva, con grandi coltivazioni in serre; particolare importanza riveste anche la produzione di agrumi, olio, carrube, vino e fiori.
Moltissime le manifestazioni che si organizzano in città e nelle sue frazioni, la maggior parte legate alle ricorrenze religiose ed in occasione delle celebrazione dei tanti santi cui sono dedicate le sue chiese, a testimonianza di una devozione non comune da parte della popolazione.
Molte sono però anche quelle legate ai prodotti tipici del territorio, come la Sagra del Pomodoro a grappolo e la Festa della Seppia, ma anche agli eventi storici che l’hanno toccata da vicino.
In ogni occasione i prodotti tipici locali e siciliani assieme a quelli dell’enogastronomia locale sono in primo piano e rappresentano al meglio la storia di questo paese, dove culture, usi e tradizioni diverse hanno determinato una mescolanza di ingredienti e sapori inimitabili.
Una cucina derivata dalle antiche tradizioni agricole e marinaresche, con piatti caratteristici come il tonno da gustare fresco, in agrodolce o con la cipollata, o i passavulanti, che si trovano solo a Scicli, biscotti fatti con le mandorle, il miele, lo zucchero, l’albume d’uovo e la cannella.