Tra mare e campagna, Zapponeta è un piccolo paese della provincia di Foggia, ideale per gli amanti della tranquillità e della natura.
Le origini del centro abitato risalgono al 1768, quando il barone Michele Zezza favorì l’insediamento di un nucleo di braccianti in un suo latifondo costruendo per loro un primo lotto di case e la chiesa di San Michele Arcangelo.
Zapponeta è stata fino ai primi dell’Ottocento frazione di Barletta e poi con l’Unità d’Italia è divenuta frazione di Manfredonia fino al 1975, quando ha ottenuto l’autonomia amministrativa.
Il centro storico
Partendo dal piccolo centro storico, dove si possono visitare la Chiesa Parrocchiale, fondata contemporaneamente al primo piccolo nucleo di case nel Settecento, dedicata a San Michele Arcangelo e che conserva al suo interno interessanti opere d’arte di artisti locali, oltre alla maestosa Torre Rivoli, passando accanto a una serie di antichi casali di campagna si possono raggiungere le splendide spiagge del litorale.
In anni recenti c’è stato un notevole incremento del turismo, favorito dal lungo litorale, che si estende tra la zona umida dell’oasi Lago Salso, inclusa nel parco nazionale del Gargano e la riserva naturale Salina di Margherita di Savoia.
La spiaggia di Zapponeta è nota per la sabbia nera e ricca di minerali ferrosi, di cui si esaltano le proprietà terapeutiche. Il lungo litorale si estende dalle paludi del Lago Salso e della Riserva Naturale Frattaralo, ex Palude Frattarolo, che si estende per 500 ettari, 257 dei quali sono protetti come Riserva Naturale Statale del Popolamento Animale, e inclusi nel Parco Nazionale del Gargano dal 1980, fino alle saline di Margherita di Savoia.
Una zona prettamente agricola
Il comune mantiene ancora oggi una radicata vocazione agricola, per lo più rivolta alla produzione di ortaggi, quali patate, cipolle, carote. La patata di Zapponeta è riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale pugliese, così come la cipolla e la carota.
La patata di Zapponeta è una varietà di patata coltivata nella zona bonificata degli arenili dell’agro di Zapponeta in provincia di Foggia.
In seguito alla bonifica delle zone paludose del foggiano, nel 1940, cominciò la coltivazione di questo tubero.
La coltura prevede due cicli: uno di raccolta per la patata novella a maggio, uno tardivo per la patata comune a novembre. Le varietà utilizzate sono la Siglinde, la Spunta, la Nicola e l’Elvira.
Dei 180 ettari destinati alla coltura della patata di Zapponeta, circa 50 ettari sono destinati alla primaticcia, 130 ettari a quella tardiva, quasi tutti destinati al mercato inglese. La pro loco di Zapponeta organizza ogni anno, agli inizi di luglio, la sagra della patata di Zapponeta.
La patata novella è utilizzata a fresco a fette o nell’insalata, la tardiva come contorno ad arrosti o al forno o fritte.