Il piccolo borgo di Staffolo, di poco più di 2300 abitanti, situato sulla vetta di una collina nell’entroterra di Ancona, nella valle dell’Esino, ha origini antichissime, risalenti al Paleolitico.
Le popolazioni successive del territorio, la civiltà Osco-Umbra e quella Romana poi, hanno lasciato numerosi reperti che varie campagne archeologiche hanno portato alla luce.
Pillole di storia
Il borgo, a cavallo del primo millennio, fu oggetto di scorrerie da parte delle orde barbariche che costrinsero i regnanti longobardi ad edificare le mura attorno al paese, che hanno resistito al tempo fino ai giorni nostri; nei secoli successivi comunque Staffolo finì tra i territorio governati dallo Stato Pontificio.
Nonostante questa sua prerogativa, Staffolo subì comunque, nella sua storia successiva, numerosi assedi e saccheggi da parte dei vari feudatari e liberi comuni circostanti cui il paese faceva gola, fin quando fu annesso definitivamente sotto il Regno d’Italia.
Una delle particolarità di questo paese riguarda l’istituzione, a metà del ‘500, di uno dei primi “Monte frumentario della Pietà” in Italia, un’istituzione che aveva lo scopo di aiutare i più indigenti con prestiti agevolati di grano e denaro.
Nel corso dei secoli Staffolo, che ha conservato il tipico aspetto di borgo medioevale, si è arricchito di importanti monumenti, fra i quali le duecentesche chiese di S. Egidio e di S. Francesco ed ha anche dato i natali ad alcuni personaggi illustri, il più noto dei quali fu Vagnone Manuzio, capostipite dell’omonima famiglia di editori veneziani e romani del cinque e seicento.
Un’economia prettamente agricola
L’economia cittadina è sempre stata determinata dall’agricoltura, principalmente con le colture della vite e dell’olivo, la produzione del pregiato Verdicchio e dell’olio extra vergine di oliva.
L’olio di Staffolo è conosciuto e ricercato per il bassissimo grado di acidità, per l’elevato valore terapeutico, per l’alto valore nutritivo nonché per il suo particolare aroma fruttato.
Tra i piatti tradizionali staffolani spiccano i dolci, come i “cavallucci”, fatti con impasto a base di sapa e mosto bollito a lungo, la “serpe” a base di mandorle, le ciambelle lesse, le ciambelle di mosto, il tradizionale ciambellone e la cicerchiata.